voler riscontrare equazioni puntuali e biunivoche tra vicende storiche e figurazioni urbanistiche. Si veda, per es. : « La differenza tra Londra e Parigi è quella di due culture, divise tra loro da un profondo distacco spirituale fin dal medioevo. Un divario ribadito dalla differente concezione del rapporto politico fra monarchia e nazione in ogni epoca e dai caratteri così dissimili delle due aristocrazie, che diedero agli insediamenti dei centri minori dei due paesi, prima della rivoluzione industriale, configurazioni e forme di attività del tutto diverse. Il divario si accentuò ancora nel periodo dei grandi mutamenti di struttura della due nazioni nel secolo-scorso... ». Il Samonà si serve comunque egregiamente di questo strumento critico, seguendo un filo conduttore preciso; posto che l'esperienza urbanistica ottocentesca è in definitiva ancora sfruttabile, e che da essa non si può comunque prescindere, vengono via via giudicate come valide o non valide tutte le successive formulazioni del problema urbanistico, a seconda che rispondano o meno a tale criterio conduttore; così ad esempio un giudizio assai severo viene formulato nei confronti delle città-giardino di Howard che invece l'urbanistica anglosassone, con a capo i Geddes e j Mumford, considera la più valida espressione dei tentativi volti a risolvere il problema della città industriale dell'ottocento. La città-giardino tradisce ·« l'influenza di un pensiero che rimonta alle idee socialiste di Owen sul1' organicità delle forme industriali di non grande dimensione, a tipo quasi artigianale, che nella società moderna dovrebbero rappresentare il tipo ideale, e che saranno fieramente smentite dalla erescente dimensione dei processi industriali futuri >> (pag. 72). Positiva complessivamente invece sen1bra al Samonà la sistemazione parigina dell'Haussman, ed infine veramente adeguata alle esigenze di un ripensamento dall'interno dei problemi della città la ormai famosa pianificazione di Amsterdam (quartiere dell' Amstel) dovuta al Berlage, in verità uno dei massimi esempi di urbanistica dell'Europa moderna. Dopo un'ampia parentesi dedicata ai mae5tri del razionalismo europeo, dei quali è riconosciuto il formidabile sforzo di semplificazione della tipologia settoriale (unità di abitazione, cellule-base, strutture tipiche d'ogni genere, rapporti strada-quartiere, etc.), per molti rispetti non ancora superato, il Samonà passa ad esaminare i problemi urbanistici del dopoguerra nelle varie nazioni d'Europa. Non è possibile in questa sede analizzare l'indagine dell'autore, estesa a tutte le esperienze europee con grande larghezza di informazione e precisione di giudizio : ma occorre sottolineare che per il Samonà il modello essenziale di pianificazione cui ogni altro paese dovrebbe in definitiva ancora guardare per apprendervi almeno una lezione di metodo e di coerenza è fornito dall'Inghilterra, dove» hanno potuto essere concepite e poste in attuazione due leggi urbanistiche esem... plari, quella sulle nuove città del 1946 e jl grande « Town and Country Planning Act >> del 1947, ectramente la legge più completa che sia stata promulgata in Europa negli anni dopo l'ultima guerra mondiale. Per la seconda basti ricordare che le sue finalità consistevano « a) nell'emanare disposizioni per regolare in ogni senso l'uso del territorio nazionale e per Bibliotecaginopianco . [1221
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