Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

LETTEREAL DIRETTORE Il gattopardo Caro Compagna) trovo estre1namente opportuna la discussione aperta sulle colonne della tu,a rivista) con l'articolo di Guido Botta. La querelle sul Gattopardo è ormai a tal punto che si impone un bilancio di quanto critici e romanzieri hanno scritto sull'argomento e non sempre) come sembra invece pensare il Botta) con poca obiettività ed eccessivo e non disinteressato agonismo. L' entusiasmo o la violenta antipatia che il libro postumo del Tornasi di La1npedusa ha provocato., mi sembrano., infatti) meritevoli di una interpretazione un po' diversa da quella che il Botta implicitamente avanza: quell' entusiasmo e quell'antipatia non hanno niente a che fare con il « tifo » e le intemperanze sentimentali degli ingenui e folkloristici spettatori di un recente fatto di cronaca nera cui il Botta si riferisce. Se così fosse, non avrebbe davvero alcun senso occuparsene e abbastanza lungamente., come invece egli fa) e basterebbe segnalare il fatto come una ulteriore prova di indecoroso abbassamento del costume in un certo settore della cultura italiana. Ma la realtà è appitnto diversa. La polemica che si svolge sul Gattopardo è il segno di un non lieve disorientamento ed insieme la dimostrazione di come anche la pigrizia e l'abitudine alle formule che fanno della nostra critica letteraria militante una delle più inerti e meno vive culturalmente d'Europa., possano essere scosse e sopraffatte da un « caso letterario » autentico. Per convincersene basterà fare un confronto tra questa e le principali jJolemiche che si svolsero intor1io ad altri libri) nelle ultime « stagioni » letterarie: quelle sul Metello per esempio o quelle su Rocco. Non sono mancate certamente., anche in merito al libro del Pratolini o ai documentari del poeta lucano) manifestazioni di aspra critica o di esagerato entusiasmo (ricorderemo un oscuro critico comunista che .fsiunse a scrivere una delle più piramidali asinerie della storia letteraria d'Italia sostenendo che il « Metello » vinceva ogni confronto con l'opera del Verga perché disegnava una urnanità in cammino ...). Ma il timbro di quei sentimenti era mediocre e poco impegnato., il loro suono era di un settarismo di cattiva lega. In fondo, tutti quan- [112] Bibliotecaginobianco

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