Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

instabili. Queste difficoltà, sempre presenti, hanno nuociuto all'economia del Mezzogiorno, in misura maggiore o minore a seconda dello stadio di sviluppo tecnologico dei mezzi di trasporto. Si può dire che sotto quest'aspetto il periodo più sfavorevole sia stato per il Mezzogiorno quello ferroviario (dalla metà del secolo XIX alla seconda decade del XX) in cui il predominio della ferro via, che mal si adatta alla natura orografica del Meridione, creò un vero e proprio freno alla possibilità di espansione dell'economia meridionale. Uno studio spesso citato, dovuto a Caterina Cecchini (1), indicava le distanze dei comuni italiani dalle stazioni ferroviarie: da esso si poteva rilevare lo stato di assoluta inferiorità dei comuni meridionali, molti dei quali, situati sulle falde dei monti, ben poco potevano avvantaggiarsi della costruzione di una linea ferroviaria di fondo valle. Senza dubbio ancor meno felice la situazione dei trasporti in quelle zone dove le influenze politiche riuscirono a fare arrampicare le ferrovie sulle montagne per mezzo di costose opere fisse ed a prezzo di giri viziosi, quasi come monumenti al prestigio delle consorterie locali. L'aumento dei costi di esercizio si è riflettuto sui costi di trasporto, così da rendere tali linee rapidamente superate. Allo stato attuale, pertanto, esse vengono abbandonate o ancora vivono delle sovvenzioni statali in att~sa che una più oculata politica o lo stesso sviluppo della tecnica ne liquidi definitivamente la già grama esistenza. La conclusione del periodo ferroviario (manifestatasi con lo sviluppo del trasporto su strada, che ha tolto alla ferrovia il monopolio dei trasporti) ha creato prospettive diverse e senza dubbio meno sfavorevoli per il Mezzogiorno. Tuttavia, gli effetti della mutata situazione non si sono potuti manifestare se non quando la nuova politica economica del dopoguerra ha finalmente permesso notevoli investimenti di capitali nel settore dei trasporti. (1) Caterina Cecchini: La distribuzione delle ferrovie in Italia, « Riv. Geogr. ltal. », 1906. Inoltre si può consultare l'articolo di C. Weber: Appunti sulla distribuzione delle ferrovie in Italia, « Boll. R. Soc. Geogr. Ital. » 1933 ed il lavoro del Landini in Atti dell'll 0 Congr. Geogr. Ital., Napoli 1930, vol. III (Consid•erazioni geografiche ed economiche sullo sviluppo ferroviario d'Italia con particolare riguardo alti talia Meridionale). [91] Bibliotecaginobianco

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