senza del pensiero moderno, non poteva succedere, all'iniziale impegno archeologico, la poetica della desolazione della campagna malarica, o quella delle crudezze dei contrasti realistici, che prima si •contentava di Pasquino e poi ha progredito affinandosi colla scoperta del Belli. Mentre per Roma le impressioni degli affascinanti, sopraffatti e sottilmente delusi viaggiatori preromantici e neoclassici porranno le basi di una tradizione di interpretazione e di gusto fondata sui contrasti fra grandezza e clesolazione, senso di morte e vitalità allo stato di pura violenza, di una tradizione intimamente decadente, la quale non si è mai più sostanzialmente rinnovata. A questa tradizione di letteratura romana essenzialmente decadente appartengono anche tutti i più recenti libri su Roma. E non solo quelli di tipo turistico, come il fortunatissimo Adrian and a Villa, di Eleanor Clark, nel quale si cucinano in una di quelle ricette internazionali buone per il Messico come per la Cina o la Scozia, tutti gli ingredienti più sensazionali: le fantasmagorie di piazza Navona, con Adriano e il culto di Antinoo, le poesie del Belli. Perchè dal sensazionale non si salvano anche i libri di alcuni dei più serii scrittori italiani, come l'infelicissimo Roma di Palazzeschi, che popola la Roma nera, di via Monserrato, di personaggi nello stile fiabesco di Chagall. E nemmeno « Quer pasticciaccio brutto de via Merulana », di C.E. Gadda, che muovendo da una ispirazione intimi .. stica e affettuosa di umorismo jeanpauliano, verso la Roma piccolo bor-- ghese e popolare finisce coll'avvolgersi nel solito contrasto di vitalità e decadenza, bellezza e sordidezza, di un decadentismo tanto più pesante perchè ingenuo e inconsapevole. E così via sino alla Roma del film neorealistico, dove la polemica sociale tanto spesso si sommerge in un estetismo di tipo trasteverino in cui si rinnovano ancora una volta i motivi della tradizionale poetica della desolazione e della crudezza realistica. In contrasto con questa tradizione letteraria, la quale sia nelle sue origini che nelle sue culminanti manifestazioni dannunziane appartiene a un gusto romantico decadente internazionale, la moderna letteratura su Roma offre un meno appariscente filone domestico di cui si è recentemente ristampato un piccolo classico, la « Roma borghese» (Cappelli, Bologna 1957) di Giovanni Faldella, e giornalista e uomo politico della prima generazione unitaria, e scrittore di notevoli doni letterarii della . sua epoca, doveva venire rimesso agli onori della critica dal Croce, e poi [85] ·ibliotecagi·nobianco
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