Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

dato l'adesione il partito repubblicano e il partito soc ialista, ha11no assunto un significato di protesta, di denuncia, di critica - c ome rilevò Leopoldo Piccardi nel presentare l'iniziativa - nei confronti de lla classe governante che, con un neutralismo ipocrita e con un conformismo che è documento di una forte insensibilità ai problemi più vitali del no stro tempo, si rifiuta di far conoscere agli alunni delle scuole gli avvenimen ti dai quali è nata l'Italia e in cui essi vivono e di fare loro comprendere il legame che congiunge quegli avvenimenti ai precedenti sviluppi della n ostra vita di nazione. E quanto mai fossero attuali le parole di Piccardi e come la manifestazione abbia avuto una sua ragione di essere è oggi chiarament e provato da quello cl1e abbiamo appre o attraverso una inchiesta condotta da un quotidiano romano: la generazione del dopoguerra, i giovani che, stud enti di istituti secondari e superiori, dovrebbero conoscere le ultime vicend e della storia patria dai libri ufficiali di testo, ignorano tutto su Mussolini e sul fascismo. Dagli articoli fino ad ora pubblicati non si ha per nulla un'in1magine consolante di come la storia più recente venga insegnata nelle nostre scuole; per converso si ricava che i giovani, mancando di uno spirito cI1itico capace di indagare gli avvenimenti con quella inevitabile pas sione e ansia con la quale ogni popolo guarda ai fatti della sua storia e del suo costume, hanno delle nozioni confuse, addirittura sbagliate o falsate, soprattutto per colpa di certi professori e maestri che preferiscono sorvolare o evitare argomenti che ritengono scottanti e scabrosi e che invece potrebbero, se discussi, alimentare nei ragazzi un desiderio di ordine spirituale e morale che poi sono alla base di ogni civiltà. Nella maggiore parte dei tes ti poi, all'infuori di qualche eccezione come quelli di G. Spini, (Diseano storico della civiltà italiana) e di A. Saitta, (Il cammino umano), le vicende storiche del nostro paese si arrestano al 1918 e il dopo viene lumeggiato, quando viene lumeggiato, a grandi linee, schematicamente, con evidenti errori di impostazione, contribuendo a creare nella mente degli studenti un caos di idee e una conoscenza approssimativa del periodo fra le due guerre; tant o che in alcuni temi di studenti ginnasiali - come rivela l'inchiesta citata de Il Paese - si possono leggere frasi come queste: « ... Nell'Italia Settentrionale si accende la lotta partigiana contro i tedeschi. Nel 1945, il 28 aprile Mussolini è preso e fucilato dai partigiani sulle rive del lago di Como. La Germania si ar rende. Per conto mio non saprei dire se questa guerra è andata bene o mal e perchè ero troppo piccolo per ricordarmi. Però da quello che sento dire do vrebbe essere andata male perchè abbiamo perduto tutto quello che avevamo preso». Ci risparmiamo di riportare altre esemplificazioni sul grado di pre parazione dei ragazzi nelle scuole e piuttosto facciamo una considerazione g enerale suscitata da quanto accade similmente in Germania come abbiamo potuto apprendere da una corrispondenza pubblicata qualche tempo fa d a Il Messaggero (20 ~iugno). [71] Bibliotecaginobianco

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