Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

indicazione di qualche soluzione che permetta di uscire dal pasticcio odierno. Ma mi limiterò alle Facoltà umanistiche, di cui ho un po' di esperienza: a mio parere, per risanare la situazione descritta, esistono due vie che in qualche modo si integrano e quindi potrebbero essere seguite congiuntamente. La prima è che i geografi di forma mentis o di orientamento più o meno dichiaratamente naturalistico lascino le Facoltà umanistiche e si riversino in quelle naturalistiche (dove attualmente non v'è neanche un geografo titolare). E se tale operazione - che a prima vista è la più ragionevole - non potrà effettuarsi per lo sfavore dei geografi, bisogna auspicare pure che le Facoltà umanistiche, specialmente nella copertura dei posti cli ruolo di geografia (e anche nella assegnazione di anno in anno dei posti a incarico) chiamino unicamente dei docenti, i cui interessi di studio sian volti solo a problemi umani, e che sentano di coltivare una disciplina decisamente storica. E bisogna del pari augurarsi che le Facoltà naturalistiche, continuando e sviluppando una operazione già intrapresa da qualche anno, invitino a insegnare geografia solo dei veri naturalisti o dei veri ecologi. La seconda via è quella di una piccola modificazione (che non costa niente!) ai vigenti ordinamenti ministeriali per le Facoltà umanistiche: un'aggiunta solo di un aggettivo al nudo e insignificante nome di geografia che figura in esse come disciplina cosiddetta fondamentale. E la nuova definizione potrebbe essere quella di: geografia umana. Per il resto - e cioè ad es. per il caso incongruentissimo che nella Facoltà di Lettere la geografia umana avrebbe ancora (così come la geografia integrale ha attualmente) una previlegiata condizione di disciplina « fondamentale )), mentre le altre discipline storiche che si riferiscono al mondo moderno sono tenute in seconda linea - è da sperare solo in una riforma strutturale delle Facoltà umanistiche, che lasci liberi gli studenti di formulare il loro piano di studi e liberi di scegliere e di seguire i corsi che più si attagliano ai loro campi di interesse. * * Articoli di questo. tipo ne vorremmo pubblicare molti., dedicati ai problemi dell'insegnamento universitario e alle varie specificazioni della sempre più differenziata domanda di ((quadri.,., che ogni anno promana dalla realtà ·sociale e che non può essere attualmente soddisfatta da una struttura univer- , [63] Bibiiotecagi"nobianco

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