Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

la distribuzione sulla Terra (come se le scienze che studiano in modo speciale quelle manifestazioni o quei fenomeni - storia sociale, statistica economica, geologia, botanica etc. - non avessero fatto amplissimo ricorso da per lo meno cinquant'anni a figurazioni cartografiche, quando ve ne era bisogno!) cade automaticamente nel campo della cosiddetta geografia. E questo indefinibile e incoerente e smisurato volume di cose vi cade condensato in nozioni elementari: mediante le quali dovrebbe realizzarsi la particolare sintesi che la geografia « integrale )) dice di avere a sua finalità, nella infantile pretesa di relazionare con le medesime unità di misura e di metter sul medesimo orizzonte di esame, entità - come l'uomo e la natura - che il pensiero moderno dimostra non riducibili a 11n unico piano ♦ ♦ conosc1t1vo. Dove però la vertiginosa ampiezza e la indefinibile consistenza di questa disciplina diventano più forte1nente evidenti, è nei sistemi con cui la geografia viene insegnata nelle numerose Facoltà snpra ricordate. Molto di frequente, fino al biennio '56-'58 è stata la medesima persona a impartire la geografia congiuntamente a studenti di Facoltà umanistiche e di Facoltà naturalistiche (9), con l'aggiunta qualche volta delle Facoltà economiche e giuridiche (10). Ora, lasciando da parte quest'ultimo meno frequente caso - perchè nelle Facoltà economiche e giuridiche vien tenuto abitualmente un corso speciale, di orientamento un po' diverso - si pensi a un'aula, piena, nella medesima ora, di studenti di scienze naturali usciti un quarto d'ora prima da una lezione di chimica o di anatomia o di fisiologia - e di studenti di una Facoltà umanistica che hanno ascoltato poco prima una lezione di storia moderna o di estetica o di glottologia, ai quali, insieme uniti, un docente tenga per un intero anno un corso di geografia su qualche argomento « generale )). E' più che naturale che, nella migliore delle ipotesi, se il corso è abbastanza attagliato alla problematica e allo spirito di ricerca degli uni, sia in pari tempo totalmente ft1ori degli interessi scientifici degli altri. Chiaramente preoccupate per queste incongruenze, da qualche anno (9) Questo si è verificato in 2/3 delle Università (cioè 12 su 18) fornite sia delle Facoltà umanistiche sia di quelle naturalistiche: Bologna, Catania, Firenze, Nap oli, Padova, Palermo, Perugia, Pisa, Roma, Torino, Trieste, Urbino. (10) Ad es. a Catania, Padova, Palermo, Pisa, Roma (per la Scuola di Statistica), Trieste. [59] ibliotecaginobianco

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