americana - siano presenti anche i rappresentanti dell;opposizione. Spetterebbe comunque al Presidente della Repubblica di operare, attraverso le nomine a lui commesse, un eventuale intervento equilibratore. La proposta degli « Amici del Mondo )) è, nei suoi lineamenti essenziali, degna della massima considerazione. Essa è volta ad eliminare lo strapotere dell'esecutivo e a rendere effettivo il controllo parlamentare: due mète che debbono rappresentare la base di qualsiasi riforma della RAI. Pensiamo che possa senz'altro costituire un'utile piattaforma d'azione. Essa, d'altronde, dovrebbe sin d'ora tener conto dell'altro aspetto del problema della democratizzazione della RAI: quello della competizione da introdursi perlomeno nel settore televisivo. La RAI sta costruendo un secondo canale, che comincerà a funzionare a partire dal prossimo anno. Ci sembra che questo fatto offra l'occasione propizia per proporre la discussione dell'intera questione concernente la RAI. Per il secondo canale, cioè, potrebbe essere sin da questo momento studiata una costituzione autonoma. C'è, è vero, la difficoltà che si tratta di un servizio che verrà ottenuto mediante l'ampliamento degli impianti della RAI, mentre l'IT A è dotata di propri, esclusivi impianti. E tuttavia ci sembra che non dovrebbe essere impossibile immaginare una qualche soluzione che consenta di dare al secondo canale italiano un'autonomia, se non tecnica, direttiva e organizzativa. Ogni discussione, però, sarebbe del tutto inutile se non fosse preventivamente accertata anche solo una minima possibilità di proporre efficacemente una riforma della RAI. Il clima, non possiamo nascondercelo, non è dei più favorevoli. Le pt1r giuste accuse di parzialità rivolte alla DC rischiano, se portate al parossismo, di sospingere il problema della RAI, e, più in generale, quello della libertà radiofonica e televisiva, in un vicolo cieco di sterile << guerra fredda )>. Non si tratta tanto di far pressioni capaci di condizionare moralmente e psicologicamente il partito di maggioranza, quanto di modificare profondamente un sistema giuridico: e questa riforma deve essere voluta anche dal partito di maggioranza, o da una parte di esso. Non sembra esservi altra alternativa: o si persuade la parte sinceramente democratica della DC che una riforma della RAI, nella direzione scelta da tempo dai Paesi di alta tradizione liberale, risponde ad un'esigenza vitale della democrazia italiana, oppure le cose resteranno presu- [50] Bibliotecaginobianco
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