Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

la loro preparazione, e sono animati, nel porsi all'ascolto della radio, da un desiderio di apprendere oltre che da quello di ricrearsi >> (35). Questa riforma si accompagnò ad un'abbastanza profonda modifica dell'ordinamento dei vari servizi, imperniata sulla distinzione di tre « nu .. .. clei di ideazione e di inquadramento », uno per ciascun programma. L'avvento e il rapidissimo sviluppo della televisione (condotto in tempi tecnici notevolmente abbreviati rispetto a quelli previsti dalla Convenzione del 1952 tra la RAI e lo Stato) hanno reso però necessaria, due anni dopo, una seconda riforma organizzativa. Il nuovo ordinamento, tuttora in vigore, comprende due grandi complessi produttivi, quello radiofonico, articolato nei servizi corrispondenti ai tre programmi, e quello televisivo: e inoltre un unico complesso di « servizi comuni », che attendono agli affari generali e ammini_strativi, al personale, ai rapporti con l'estero e alla propaganda e sviluppo di entrambi i complessi produttivi. La televisione, che durante il 1953 aveva funzionato in via sperimentale, è stata ufficialmente inaugurata all'inizio del gennaio 1954. Alla fine dello stesso anno il numero dei trasmettitori della televisione era di 9 (nel 1951, durante la fase di preparazione, ve n'era uno solo); all'inizio del 1959 il numero è salito a 272. Nel frattempo la rete delle stazioni radiofoniche a modulazione di frequenza è stata ampliata considerevolmente: ora esse sono 414 e le stazioni radiofoniche a onde medie hanno raggiunto il numero di 115. Accanto allo sviluppo degli impianti, si è venuto realizzando con non mino rapidità quello della produzione, espressa in ore di trasmissione, e quello degli abbonamenti. Nel 1953 la produzione radiofonica, includente quelle dei tre programmi, dei programmi locali, del « Notturno dall'Italia », dei programmi per l'estero, totalizzò 28.377 ore di trasmissione, con una media settimanale di 544 ore. Nel corso del 1958 la produzione è stata di circa 36.000 ore, con una media settimanale di oltre 690 ore. I programmi televisivi occupavano invece, nel 1953 (periodo 1 settembre-31 dicembre), 379 ore di trasmissione, con una media settimanale di (35) Per la BBC il terzo programma « is intended to be a programme for minority audiences; that is to say, for those comparatively fex people whose tastes, education, and menta! habits enable them to derive enjoyment from closely attentive •listening to essentially serious programmes » (BBC Handbook 1959, cit., pag. 34). [41] · 1bliotecaginobianco

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