cita di reboanti luoghi comuni, ha provocato, a quanto hanno riferito i giorn.ali, più sconvolgimenti e tachicardie di qualsiasi altra a memoria di telespettatore italiano. Le prime vittime della censura, insomma, sono gli stessi censori. Non solo per le reazioni che provocano, ma per i turbamenti che infliggono a se stessi, per i nodi morali e psicologici in cui fatalmente si inviluppano. Destino della censura è di adoperare cento pesi e cento misure, e di vivere conseguentemente in un groviglio di contraddizioni. Il risultato è che nella radio e nella televisione italiane il costume di prudenza e di ossequio ai poteri costituiti copre malamente i conflitti che sono nella realtà delle cose. Il tono propagandistico dei notiziari e dei commenti politici, per quanti artifici si possano introdurre, non riesce mai davvero a liberarsi dell'ombra degli innumerevoli problemi e contrasti che agitano il Paese. La realtà, per quanto esorcizzata, trova sempre modo di aprirsi dei vàrchi: attraverso le notizie, le immagini dall'estero, necessariamente e felicemente in espansione, attraverso i gazzettini locali, attraverso sia pur blandi dibattiti, attraverso le interviste apparentemente più innocenti, attraverso le serie opere di cultura, essa lancia una sfida continua alla paura, al conformismo, alla « pedagogia del nascondere )), alla ragion di Stato e alla ragion di Chiesa. Talvolta il cedere non è solo nei confronti della realtà, ma anche della propria coscienza morale, che sopraffà gli schemi e le inibizioni di una psicologia in arretrato coi tempi. Nuove esperienze hanno suscitato anche nel mondo cattolico fermenti e aspirazioni che non sempre è possibile mortificare e reprimere. C'è sì il rischio che l'autoritarismo e il conformismo prevalgano progressivamente, com'è già accaduto nella nostra storia di ieri. C'è però anche la speranza che certi conflitti, che oggi a 1nolti appaiono insanabili, trovino chiarificazione e soluzione in una più alta prospettiva storica, finalmente sorretta dalla consapevolezza di quelle che sono le ragioni più profonde e più vitaii, tanto in politica che in cultura, delle scelte democratiche. Ma questo è un altro discorso. E per concludere sui controlli cui è sottoposta oggi la RAI, possiamo senz'altro affermare che essi non sollevano soltanto problemi politici, ma anche problemi giuridici, di idee, di costume, di vita democratica di tutti e di ciascuno. [38] Bibliotecaginobianco
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