E' una situazione che la coscienza liberale non può che condannare, ma, date le premesse, è una situazione fatale. Tutto il resto, e cioè l'atteggiamento della RAI relativamente ai fatti e ai problemi politici, va da sè. Non ci sembra che valga la pena di diffonderci su quello che tutti conoscono e constatano: il tono enco1niastico o quanto meno « positivo >> delle notizie che riguardano l'attività del Governo e della DC; l'orgia quotidiana di ministri e sottosegretari che dichiarano, confutano, sottolineano e soprattutto, per dimostrarsi fattivi, inaugurano e visitano; la presentazione « funzionale >> delle notizie concernenti gli altri partiti, limitata cioè quasi sempre a quelle che consentono di citare una presa di posizione della DC; l'omissione pura e semplice di notizie che potrebbero riuscire imbarazzanti al partito di maggioranza; la trasmissione di commenti anonimi ai fatti del giorno; e via discorrendo. Questi aspetti propagandistici dei servizi politici della radio e della televisione sono oggetto frequentissimo di denuncie da parte di tutti gli altri gruppi politici. Ciò è perfettamente logico, anche se spesso i più sdegnati accusatori sono proprio coloro che hanno meno titoli per dare lezioni di obbiettività e di fair play: il male è che le accuse quasi sempre tendono a dare l'impressione che i difetti della RAI dipendano unicamente dal malcostume della DC, e di coloro che dentro l'ente ne interpretano gli interessi e le opinioni, invece che da un sistema il quale, qualunque fosse il partito di maggioranza, darebbe pressochè gli stessi risutlati. La critica deve esser spostata su un altro piano, e ad essa va cointeressata la parte più moderna e democratica della DC e, fuori della sfera strettamente politica, del mondo cattolico italiano. D'altra parte, la particolare coloritura che oggi presentano molti programmi radiofonici e televisivi è tutt'altro che soddisfacente per il credente non superficiale. Che, data la situazione, la RAI si faccia strumento, oltre che di propaganda democristiana, di propaganda cattolica, è cosa niente affatto sorprendente: ma quale cattolicesimo propone la RAI? Quasi sempre un cattolicesimo esteriore, fortemente politicizzato. Per un'ora di tempo dedicato dalla radio ad argomenti seriamente religiosi, ci sono almeno dieci ore di resoconti di congressi, di pellegrinaggi, di svariatissime manifestazioni, tutto sommato, irrilevanti; e, alla televisione, di servizi su processioni, feste patronali, istituzioni caritative, costruzione e restat1ri di chiese, nonchè, anche qui, congressi a non finire, sempre diversi di argomento e sempre uguali nell'insinuare tedio e dispetto nel- [31] Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==