Nord e Sud - anno VI - n. 57 - agosto 1959

quella del pieno adeguamento della radio ai princìpi e ai metodi della democrazia. L'Assemblea Costituente non giudicò il problema degno di una particolare attenzione. Invece in Germania - il Paese che negli anni tra le due guerre aveva avuto un'esperienza più simile alla nostra - esso fu considerato così importante da richiedere una specifica menzione nella Costituzione: all'art. 5 la « libertà d'informazione mediante radio )) è accomunata e garantita con quelle della stampa e del cinema; è precisato anche che « non esiste censura )) (22). Mancato un riesame radicale del problema in sede parlamentare, la riforma decisa nel 1947 dal Governo tripartito della DC, del PSIUP e del PCI si limitò, come abbiamo visto, a depurare l'ordinamento esistente dei connotati più tipicamente fascisti. Unica eccezione l'istituzione della Commissione parlamentare di vigilanza, che però, come abbiamo visto, per sua stessa natura era destinata a non funzionare. Non ci fu, insomma, una sufficiente sensibilità nei confronti del pro- . blema. O forse fu oscurata, in un momento in cui la lotta per l'egemonia politica era in pieno corso, da un calcolo strettamente tattico: una radio saldamente e per legge nelle mani del potere esecutivo avrebbe potuto rendere, in determinate circostanze, preziosi servizi. Le altre forze politiche non ebbero la volontà e soprattutto la forza necessaria per imporsi. Ferruccio Parri ha amaramente osservato che « vi è stato un breve periodo dopo la Liberazione, il periodo delle illusioni democratiche, nel quale sarebbe stato possibile tentare un'organizzazione, anche legislativa, che avesse potuto meglio resistere alle manomissioni successive. Abbiamo sbagliato e paghiamo l'errore )) (23). Il calcolo tattico si è avverato solo per il partito più forte. E quella ·che poteva apparire come una situazione vantaggiosa in un determinato momento si è avviata a diventare una situazione stabile. Il partito di maggioranza non ha dovuto nemmeno veramente forzarla, giacchè, come arbitro di tutti i Governi succedutisi dal 1947 ad oggi, ha potuto sempre (22) Cr. Boris Mirkine-Guetzévitch, ~ Costituzioni europee, Milano, Edizioni di Comunità, 1954, pag. 295. (23) Ferruccio Parri, « Il problema politico della Radio-TV», nel numero speciale del Ponte dell'agosto-settembre 1957 dedicato allo spettacolo in Italia, pagg. 140-8. [29] B"bliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==