scontri tra parlamentari dell'opposizione e parlamentari della maggioranza, regolarmente conclusisi in un nulla di fatto. Su questa situazionr poco c'è da dire, dal momento che essa non è che un riflesso della situazione politica generale, e non dipende dalla volontà di singoli uomini. Data la composizione della Commissione, il risultato non può essere che quello (21). Il fatto che conta e che va sottolineato è l'inefficienza del controllo parlamentare. Quella che poteva sembrare la novità decisiva della nuova legislazione sulle radiodiffusioni si è dimostrata null'altro che una pia aspirazione. Per ciò stesso viene meno l'unica remora allo strapotere del1' esecutivo che le norme del 1947 e del 1952, mantenendo in vita gran parte del vecchio sistema, hanno ribadito. Il Governo resta praticamente il solo arbitro delle sorti delle radiodiffusioni, ed ha in mano tutte le leve, da quelle .finanziarie a quelle politiche, per imprimere ad esse un indirizzo piuttosto che un altro. La mancata indipendenza della RAI Vien spontaneo di chiedersi, a questo punto, perchè dopo la Liberazione il problema delle radiodiffusioni sia stato affrontato così e non in altro modo. Crollato il fascismo, sarebbe stato logico attendersi che il problema della radio - diventata ormai, e la guerra ne aveva fornito la prova decisiva, un fenomeno capitale della vita sociale contemporanea - venisse riesaminato dalle fondamenta. Nulla vietava ai partiti politici e alle forze culturali dell'Italia democratica di rimettere in discussione tutta la materia, dalle questioni di principio a quelle istituzionali, economiche, organizzative, ecc. Questioni tutte che convergevano, in certo senso, in una sola: (21) Tipico il caso della discussione provocata dalla trasmissione televisiva « Cinquant'anni di vita italiana». I giudizi manifestati su di essa - frutto, tra l'altro, di · impressioni fatalmente fugaci - sono andati da quello di « apologia del fascismo >> a quello - missino, naturalmente - di « esaltazione dell'antifascismo )). In realtà il programma era chiaramente frutto di troppe manipolazioni, e l'unico vero filo conduttore era piuttosto l'intenzione di cercare ad ogni piè sospinto benemerenze della Chiesa e dei cattolici. Fatto sta che il dibattito ha assunto toni esagerati, per scadere infine nella polemica contingente. Forse era inevitabile, ma ciò ha dimostrato un'ennesima volta che la Commissione non è in grado di svolgere alcuna utile funz,ione, · [28] Bibliotecaginobianco
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