tendenza interpretativa del linguaggio della legge. Nel caso in questione, la tendenza tradizionale non è fatta precisamente per rassicurare. E' un potere che dovrebbe essere più esattamente definito. Il sistema creato nel dopoguerra conserva, insomma, all'esecutivo un peso determinante sull'attività dell'ente radiofonico, sia nei suoi aspetti amministrativi e politici che in quelli ideologici e culturali. Il controllo parlamentare La novità che caratterizza il nuovo sistema rispetto a quello fascista è l'istituzione della Commissione parlamentare di cc alta vigilanza >> politica. E' una novità molto importante. Come si è detto, solo nel 1910 il Parlamento italiano si occupò della radiofonia, e ciò prima che venissero ad esistenza le moderne radiodiffusioni. Il Parlamento fascista, anche prima di diventare la Camera dei fasci e delle corporazioni, fu tale solo di nome: e quindi la sua attività in rapporto alla radiofonia, che del resto si limitò alla semplice rati.fica dei decreti legge emanati dal Governo, non ba alcuna rilevanza. E' questo l'aspetto che differenzia forse più di ogni altro, e purtroppo in maniera assolutamente negativa, la nostra radiofonia da quella degli altri Paesi europei, eccettuata la Germania. In Francia, in Olanda, in Svezia, ecc., il Parlamento partecipò costantemente alla definizione dei lineamenti teorici e pratici della radiofonia. In Inghilterra, alla base di ogni importante sviluppo delle radiodiffusioni c'è stata un'inchiesta promossa e ampiamente discussa dal Parlamento. E, natt1ralmente, il Governo è tenuto là a sottoporre all'approvazione del Parlamento ogni suo atto, concernente le radiodiffusioni, che rivesta una qualche importanza. L'istituzione di un'apposita Commissione parlamentare per la radiodiffusione è una decisa rottura con il passato. Non si è voluta riaffermare soltanto una generica potestà di controllo del Parlamento sull'attività radiofonica e televisiva, ma ci si è preoccupati di darle una precisa forma con la creazione di un organo specializzato fornito di potere deliberativo per tutto quanto riguarda la parte politica e informativa dei programmi della RAI. Il resto - riforme di natura giuridica, provvedimenti d'interesse finanziario, ecc. - rientra ovviamente nella competenza dell'Assemblea. (26] Bibliotecaginobianco
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