e ciò mediante l'emissione di nuove azioni da offrirsi ai vecchi soci - esclusi quelli stranieri, definitivamente e formalmente estromessi dall'ente - e ad alcuni gruppi tassativamente specificati. Questi gruppi comprendevano i costruttori e i commercianti di materiale radiofonico, le imprese venditrici e utilizzatrici di impianti elettrici, i proprietari di teatri, gli editori musicali, il sindacato dei giornalisti, la Società degli autori, i radiodilettanti. Erano in parte le categorie e gli enti chiamati a controllare, attraverso il Comitato superiore di vigilanza, l'attivita dell'EIAR. Ora ne diventavano anche azionisti, quasi a beffarda dimostrazione che la legge può benissimo fare a meno della logica giuridica piu elementare, quando abbia per sè il sostegno della forza e dell'interesse economico. Beninteso, anche in altri Paesi gli interessi dell'industria radioelettrica erano presenti e operanti nella radiodiffusione: ma senza alcun potere, tanto 1neno formale, di controllo extra.finanziario i11 no1ne dell'interesse pubblico. In Inghilterra la BBC era stata creata dai fabbricanti di apparecchi radiofonici, ma il controllo, ovviamente, era stato sempre esercitato dal Parlamento e dal Governo; ed anzi, proprio nel 1927, nell'intento di recidere alle radici ogni possibilità di conflitto tra l'interesse pubblico e quello privato, il Parlamento deliberava la trasformazione della BBC in ente pubblico dotato di uno statuto che gli garantiva la massima autonomia. Il capitolato stabiliva inoltre che la nomina del presidente e del consigliere delegato dell'EIAR doveva essere approvata dal Capo del Governo. Però « tanto la nomina di cui sopra, qt1anto la partecipazione dei consiglieri di nomina governativa non im.plicano alcuna responsabilità da parte dello Stato, neppure in relazione all'andamento dell'azienda)): dichiarazione che, dato il sistema instaurato, dovrebbe suscitare soltanto divertimento, se non si dovesse constatare che essa è sopravissuta, appena con lievi modifiche formali, alle successive riforme, ed è tuttora in vigore (14). I tratti essenziali di questo ordinamento rimasero praticamente immutati per tutto il resto del ventennio. Alla radio era toccata la ventura di nascere, come servizio pubblico, con il fascismo al potere : ed esso aveva potuto sin dall'inizio foggiarla a sua immagine e somiglianza. Dopo il 1928 la radiodiffusione dimostrò di essere, dal punto di vista fascista, uno strumento perfetto e prezioso. L'incremento degli abbonamenti risultò (14) Cfr. art. 6 dellJ citat~ Convenzione del 1952 tra lo Stato e la RAI. [19] · ibliotecaginobianco
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