L'URl, anzitutto, venne trasformata in uno « speciale ente ))' l'Ente italiano audizioni radiofoniche. Giuridicamente restava una società per azioni, e finanziariamente continuava ad essere un affare privato: la « .specialità )) gli derivava dall'inserimento nel Consiglio di amministrazione di quattro delegati del Governo. Oltre a istituire questo controllo dall'interno, il -decreto procurò di rendere più funzionale, dal punto di vista fascista, il controllo politico-ideologico dall'esterno, e a questo fine creò un Comitato superiore per la vigilanza sulle radioaudizioni circolari. La composizione del Comitato è uno specchio significativo dell'Italia fascistizzata. Ne facevano parte, oltre ai rappresentanti dei costruttori e dei commercianti di materiali radioelettrici, delegati della Confederazione del1 'industria del teatro e del cinema, della Confederazione degli agricoltori, dell'Opera nazionale dopolavoro, dei sindacati fascisti degli scrittori, musicisti e giornalisti, degli Enti locali, del Consiglio superiore della pubblica istruzione, del _Consiglio superiore delle antichità e belle arti, e alcuni esperti a titolo individuale. Tutt~ erano nominati dal Capo del Governo su proposta del ministro delle comunicazioni. Il Comitato doveva riferire al Governo sull'andamento delle radiodiffusioni, e fungeva da consulente per tutta la materia radiofonica. Nuove misure in campo finanziario 1nirarono ad un più rapido sviluppo delle radiodiffusioni. Il decreto introduceva una tassa su tutti i materiali radioelettrici venduti in Italia, dei proventi della quale veniva destinato all'EIAR ben il 90%. Come se ciò non bastasse, a tutti i Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti veniva fatto obbligo di corrispondere un contrib11to annuo fisso all'ente. Un analogo contributo obbligatorio veniva imposto anche agli alberghì, agli stabilimenti termali e balneari, ai cinematografi, e simili. Non stupisce che gli utili denunciati dall'EIAR compiano tra il 1927 e il 1928 un netto balzo in avanti (13). Con il 11uovo afflusso di entrate garantite dallo Stato non poteva andare diversamente. Regolato così questo essenziale aspetto, il Governo, nel capitolato d'oneri annesso al decreto, disponeva alcune importanti modifiche nella situazione azionaria dell'EIAR. Tra il 1 ° gennaio e il 31 dicembre 1928 l'EIAR era tenuto ad aumentare il suo capitale da 6.200.000 a 10.250.000: (13) Arturo Gismondi, op. cit., pag. 17. [18] Bibiiotecaginobianco
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