na ad Agropoli; costruzione di case contadine a Capaccio ). Ed è parimenti comprensibile quanto avvien e ad Ascea, dove lo squilibr io fra un rapido incremento demografico e u n più lento ritmo dell'attività edilizia si riflette sull'indice di affollame nto, che sale a 2 ab./vano. Ma già, ad esem-- pio, Pisciotta e Castellabate, col medesimo indice di affollamento, di 1,6 ab./vano, presentano increme nti di popolazione, dal 1936 al 1951, notevolmente differenti. Per renders i conto di queste situazioni occorre considera-- re intanto come il grado di accentramento varii sensibilmente nei due casi e come i due Comuni siano interessati da fenomeni divergenti: a Pisciotta, dal 1936 al 1951 la popolazione accentrata pa ssa dal 65,1 al 72,7%, mentre a Castellabate, nel medesimo periodo, diminuisce dal 56,0 al 48,0%. Se si osserva che, in effetti, la co ndizione abitativa rurale pr esuppone un numero di vani in media superiore a quello delle abitazi oni medie povere dei centri, si giunge a comp ren,dere come, nonostante la divergenza delle « spinte » demografiche, il giuoco dei contrastanti fenomeni di dil uizione e di accentramento degli ab itanti giunga a determinare situazioni pressochè identiche, in ambienti no n troppo .dissimili sotto il profilo sia culturale che urbanistico. Altri Comuni presentano o s alti demografici notevoli, ma non recenti, o un grado di attrezzatura in partenza più povero. Roccadaspide, il cui grado di accentramento è indicato da una percentuale del 38,4% al 1936 e del 39,1% nel 1951, pur presentando nello stesso periodo un incremento demografico del solo 5,2%, ,di fronte al 13,39% del Cilento, denunzia un indice di affollamento di 1,9 ab./vano. Si tratta di un cas o che dimostra in forma esemplare le conseg uenze di una passata ~< esplosione >> demografica; e infatti, dal 1911 al 1936 l'incremento fu del 31,1% quindi quasi doppio di quello medio del Cilento nello stesso intervallo di tempo (17,85 per cento). Per converso, Fe litto è un caso rappresentati vo di una antica arretratezza, giacchè, assieme ad un incremento - dal 1911 al 1951- del 12,8% ( e cioè meno di un terzo di q uello medio del Cilento), pre senta un indice di affollamento, di 2,00 ab./vano, tra i più alti dell'intero territorio. · Le condizioni dei Comuni interni sono molto diverse; e in effetti si prestano più alla elaborazion e di una casistica spicciola, che ad inquadramenti logici, nell'ambito di fenomeni diffusi con caratte re di generalità. L'unica zona grosso modo omogena, sotto il profilo d ell'indice di affollamento, è la Valle di T.eggiano, con una medi a di 1,15 ab./vano: ' [87] , ibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==