come essa tenda naturalmente ad accentuarsi, incrementando di riflesso il moto « centrifugo » della popolazione, già oggi considerevole. La popolazione attiva del, Cilento, rappresentata al 1936 da 103.620 unità, pari al 43,28% della popolazione totale, sale al 1951 a 123,827unità (45,58% della popolazione totale); parallelamente, si registra un globale, lieve decremento degli addetti all'agricoltura (dal 79,67% al 78,93%), cui fa riscontro un aumento appena avvertibile nei settori dell'industria (dal 10,51 al 10,81%), del commercio e servizi varii (dal 9,82 al 10,26%). In particolare, questo ultimo fenomeno è da collegare soprattutto al migliomento delle attrezzature; oltre che allo sviluppo, circoscritto ad alcune zone, della motorizzazione. Anche in questo cam,po, tuttavia, i dati riassuntivi si riferiscono ad una situazione reale estremamente ricca di differenziazioni, talora sensibili; giacchè le singole zone territoriali partecipano di questi fenomeni in misura assai diversa. In montagna, ad esempio, il settore già saturo (80,29 per cento della popolazione attiva) degli addetti all'agricoltura registra un ulteriore incremento (81,03%); una lieve ascesa caratterizza il settore della industria (dal 9,03 al 9,36%), mentre diminuisce perce11tualmente il numero degli addetti al commercio e ai servizi varii (dal 9,78 al 9,61%). In collina, invece, ad un .decremento nei settori dell'agricoltura (dall'81,08 al1'80,63%) e dell'industria (dal 9,59 al 9,20%), corrisponde un discreto incremento in quello del Commercio e servizi varii (dal 9,33 al 10,17%). In pianura, infine, si registrano, da un lato, un ·notevole decremento nel settore agricolo (dal 77,70 al 74,85%) e, dall'altro, sensibili aumenti in quelli dell'industria (dal 12,05 al 13,93%), del commercio e servizi varii (dal 10,25 all'l 1,25%). La comparazione di queste percentuali differenziate consente di fare il punto sulla effettiva realtà economica cl.ella «regione>>, mettendone a fuoco alcuni fenomeni tipici, fra cui, ad esempio - addirittura assurdo - il forte scarto di percentuale fra gli addetti all'agricoltura nelle zone montuose (81,03% della popolazione attiva) e gli addetti all'agricoltura nelle zone ,della pianura (74,85%). Una situazione, questa, il cui significato addirittura drammatico - per ciò che essa implica in rapporto alle condizioni di vita della popolazione cilentana - è confermato dalla osservazione che (sempre nel periodo 1936-~51)nell'intera provincia di Salerno [81] Bibliotecaginobianco
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