Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

sarnese. La posizione stessa, marginale, del Cilento lo fa partecipe solo in misura ridotta dell'evoluzione agricola ed industriale di zone economicamente più progredite: e infatti, dal margine .della piana del Sele, solo un minimo dei profitti viene dirottato verso il Cilento. Ma, naturalmente, quell'evoluzione non resta senza riflessi, manifestandosi invece in misura assai sensibile, come spinta verso la massima mobilità territoriale della popolazione; mobilità che si manifesta appunto nel saldo passivo tra emi- . graziane ed immigrazione, congiunto ad un regolare e medio incremento naturale. In sintesi, il Cilento appare oggi in fase di globale spopolamento, anche se l'incremento percentuale medio della popolazione nel per10-do 1951-'58 è .del 3,90%. Basta infatti confrontare quest'indice con quello provinciale, del 7,42%, per rilevare l'entità non trascurabile del continuo flusso di esodo. Le più alte percentuali di popolazione attiva sulla totale si riscontrano in genere nei piccoli Comuni delle zone di maggiore altitudine, che presentano i massimi indici di attivi in agricoltura, e insieme bassi val~ri dell'incremento demografico. Tranne che per qualche caso sin... golo, in questi Comuni la percentuale di popolazione attiva sulla totale cresce dal 1936 al 1951, fino a raggiungere livelli estremamente elevati. Qualche esempio: Monteforte Cilento passa dal 53,13 al 65,98%; Castelcivita dal 54,20 al 64,84%; Aquara dal 50,84 al 62,22%; Campora dal 55,46 al 57,67%- Giungano, benchè ubicata in prossimità della piana del Sele, registra il massimo valore dell'incremento (dal 48,53 al 64,47%), da riferire naturalmente all'aumento percentuale degli addetti all'agricoltura: dal 90 al 93,4%- Tra i Comuni di media entità demografica (3000-;- 5000 ab.), non si riscontrano oscillazioni concordi, e tali da poter essere inquadrate in un andam,ento generale. L'unico elemento costante è dato dalla rispondenza tra i rispettivi incrementi e decrementi e le fluttuazioni percentuali degli attivi in agricoltura: nel senso che, ad un aumento della popolazione contadina, corrisponde un maggior grado di attivizzazione di quella totale, e viceversa. Così, ad esempio, a Piaggine, dove le percentuali degli attivi in agricoltura, e •del totale degli attivi, salgono rispettivamente dal 74,8 al 77,6% e dal 31,5 al 39,59 %; e analogamente a Casalvelino, dove [79] Bibliotecaginobianco

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