Da un congresso ali' altro di Giuseppe Ciranna Sono anr1i che si è costretti all'attesa di nuovi schieramenti politici e di nuove maggioranze che facciano fare dei passi avanti alla democrazia nel nostro Paese; sono anni che gli ambienti della sinistra democratica - dai repubblicani, ai radicali, ai « socialisti senza tessera )), a certi gruppi culturali - continuano a guardare con fiducia a talune correnti del partito cattolico e agli autonomisti del Partito socialista come alle forze politiche che sole potrebbero determinare, se lo volessero e se fossero animate da un coerente impegno di lotta sui due fronti, una prospettiva di sviluppo democratico, uri.a nuova e diversa situazione politico-parlamentare, in altri termini un'alternativa di centro-sinistra. Sono anni, purtroppo, che questa attesa e questa fiducia vengono puntualmente deluse, che le scelte più impegnative vengono regolarmente rinviate da un congresso all'altro, mentre si continua a dire o a scrivere che i partiti democratici devono precisare, e senza equivoci, le proprie vocazioni, porre termine all'equivoco gioco dei rinvii che sta caratterizzando, a tutti i livelli e in tutte le sedi, la condotta delle dirigenze politiche. Oggi siamo alla vigilia di un altro congresso, di quello del maggiore partito italiano. E' lecito quindi ritenere che le maggiori responsabilità spettino, da questo momento, ai democristiani, i quali dovranno decidere se intendono allargare a sinistra la base del governo, cioè fornire una piattaforma per una politica di centro-sinistra, o accettare anche in futuro il condizionamento filofascista e clericale, o infine se ritengono di dover insistere in formule inattuali e superate, nell'illusione di poter far rivivere, anche dopo l'avvenuta usurpazione del Partito liberale da parte dei ceti padronali, la tradizione degasperiana delle alleanze e dei governi di concentrazione democratica. Ma poichè in regime democratico [6] Bibliotecaginobianco ·
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