Valle di Teggiano; Roccadaspide, Trentinara, Git1ngano, all'estremo lembo della « bassa Valle del Sele »; Casalvellino, Vallo della Lucania e i Comuni contermini, in prossimità della « bassa Valle ,dell'Alento », caratterizzati dalla presenza da tempo, di notevoli attrezzature pubbliche. Trentatre Comuni registrano invece incrementi inferiori al 25%, e sono quelli della parte centrale .della regione ( << alta >>e « bassa Valle del Calore », << alto Cilento »), della costiera del « basso Cilento » ( ad eccezione di Agropoli e di Casalvelino ), ,delle colline del « basso Cilento » che separano l' « alta Valle dell' Alento » dalla costiera di Agropoli (Laureana, Lustra, Rutino e Torchiara), ed infine della zona centrale della Valle del Lambro e Mingardo. A proposito dei Comuni costieri del « basso Cilento>>, occorre rilevare come, nell'ambito stesso dei loro territori amministrativi, si registrino scarti sensibili di incremento tra i varii centri urbani. Ciò accade essenzialmente in rapporto alla loro generale ubicazione altimetrica, alla prossimità del mare e delle vie di comunicazione: così ad esempio, per il periodo 1936-'51, il Comune di Castellabate registra un incremento élello 11,4%, mentre la sua frazione di San Marco (m. 24 s.Lm.), si incrementa del 32,9%; analogamente avviene per il Comune di Pollica e per la sua frazione di Marina di Pioppi, i cui indici sono rispettivamente ·del 4,8% e del 21,5%. Fenomeni di decremento demografico si verificano invece in nove Comuni, tutti caratterizzati da un territorio estremamente accidentato, posto a una considerevole altitudine, e da limitata entità demografica (Cuccaro Vetere, Campora, Valle dell'Angelo, Piaggine e Controne), oppure direttamente gravitanti su zone o centri dal recente, rapido sviluppo (Prignano Cilento su Agropoli; Stella e Sessa Cilento sulla « media Valle dell'Alento », col nuovo centro di Omignano Scalo), per i quali quindi la forza attrattiva esercitata dalla presenza altrove di maggiori fonti di lavoro è stata particolarmente avvertita. Si tratta, come è evidente, di un quadro .demografico assai vario; nel quale però appare possibile individuare alcuni rapporti significativi. Anzitutto, la rispondenza -diretta fra ampiezza demografica e incremento (ciò, soprattutto, più che per i Comuni in generale, per i capoluoghi veri e propri): si noti infatti come i più forti aumenti percentuali della popolazione si verifichino proprio nei Coniuni maggiori, mentre, fra i Comuni [75] Bibliotecaginobianco
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