esplicatasi al livello edilizio attraverso notevoli episodi di sostituzione, ha contribuito a cancellare e nascondere le già labili tracce -della lunga storia di questi nuclei. Articolati ai margini della strada provinciale che corre a pochi chilometri dal mare, essi sono costituiti da un tessuto edilizio per lo più recente, con case intonacate o imbiancate che spiccano nel paesaggio secondo i modi usuali dell'edilizia mediterranea, con slarghi alberati e fioriti. La diversità rispetto ai nuclei dell'entroterra è poi accentuata dalla presenza di sia pure rade attività economiche, che in quelli mancano invece del tutto. Qui il linguaggio espressivo controllatissimo e schivo degli ambienti urbani dell'interno, ha accenti più distesi, di maggiore estroversione per così dire. Il paesaggio aspro dei monti si addolcisce nei colloqui col mare che bagna le spiagge segrete e protette dai rilievi; anche la giornaliera « difficoltà >>_ della vita, incombente e cupa per gli uomini delle colline, comincia qui ad essere un che di modificabile, non più una sorte da accet- • tare con rassegnazione. Alla fisionomia dell'ambiente che si è cercato di delineare nelle pagine precedenti, corrispondono una struttura e una serie di fenomeni dinamici, il cui ritmo di sviluppo presenta ovviamente un grande interesse, soprattutto in riferimento alle prospettive del territorio. La regione urbanistica del Cilento - definita dai limiti geografici già individuati - coincide con una suddivisione amministrativa in 88 Comuni (quelli della Provincia di Salerno sono 157). Di questi, 14 hanno popolazione inferiore ai 1500 abitanti; 40 contano tra i 1500 e i 3000 ab.; 19 fra i 3000 e i 5000; 13 fra i 5000 e i 10000; due soli infine, Sala Consilina e Capaccio, superano di poco i 10.000 abitanti. Il numero dei capoluoghi di Comune è, al 1951, il medesimo che al 1911, giacchè nell'immediato dopoguerra si provvide a ristabilire lo stato . amministrativo « quo ante», modificato in epoca fascista con la soppres- ' sione di alcuni Comuni che furono aggregati ai centri vicini più importanti. In realtà, però, la situazione urbanistica si è modificata, perchè nuovi centri (frazioni) sono sorti « ex novo » o come sviluppo di nuclei in origine privi di ogni attrezzatura: ciò soprattutto presso gli scali ferroviari (Castelnuovo, Omignano-Vallo della Lucania, Casalvelino, Sicignano), lungo la fascia costiera (San Marco di Castellabate, Agnone Cilento), nella Valle Bibliotecaginobianco [72]
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