mostrare che il fumetto, come mezzo di comunicazione e di ricreazione, come veicolo narrativo, non aveva un proprio -contenuto ed una propria forma stabiliti fin da principio, ed immodificabili. Sono delle considerazioni abbastanza ovvie, ma che, come s'è visto, pochi avevano avuto il tempo di fare, durante l'alluvione del dopoguerra . . 9. La stampa infantile, oggi Gli ultimi cinque o sei anni hanno segnato il definitivo assetto della stampa infantile su posizioni abbastanza simili a quelle anteguerra. Sono gradualmente scomparse, dai giornalini più diffusi in Italia, sia quelle storie di avventura americane che - nella loro qualità di letture destinate all'esercito, di war strips - avevano preso talvolta a sottolineare, con soverchio realismo, scene sessualmente « seducenti )) o brutali, sia le deprimenti vicende di cronaca ambientate nel periodo della guerra e della Resistenza. La distanza (che nei fotoromanzi dell'Intrepido 1949 era praticamente scomparsa) tra il fumetto romantico « per signorine >> e le storie a fumetti per ragazzi è oggi di nuovo sensibile. La caotica fioritura di iniziative editoriali si è andata attenuando, e la concorrenza si svolge ora su un livello di maggiore serietà industriale. Le testate che sono emerse nettamente dalla crisi del fumetto (almeno nella forma che esso assunse nell'immediato dopoguerra) sono: Il Corriere dei Piccoli, Topolino con le varie collane degli albi Mondadori, L'intrepido-- Monello e Il Vittorioso. Dal 1951 in poi, sotto la guida di Giovanni Mosca, Il Corriere dei Piccoli è andato riacquistando, in maniera quasi polemica, i suoi caratteri tradizionali, arricchendoli con intenzioni culturali più « dirette >>. I fumetti di avventura sono stati quasi del tutto aboliti, e il loro posto è stato occupato da racconti storici a puntate, da « cavalcate >> geografiche, da riduzioni illustrate di testi celebri (76). Mentre sul Corriere dei Piccoli la presenza del fumetto appare ormai limitata alle vecchie storie comiche, l'av- (76) Ricordiamo il ciclo dedicato alla « Storia d'Italia » (testo di Gianni Roghi, con disegni di Domenico Natoli) che durò dal '52 al· '55, e la più recente « Storia d'America », disegnata dallo stesso Natoli. A Luciano Visentin e Mario Castellani si devono, invece, alcune tra le più importanti riduzioni narrative: dalle « Avventure di Don Chisciotte » (1953-54) all' « Odissea », ·alle scene dell' « Antico Testamento». [61] Bibliotecaginobianco
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