soltanto i vecchi personaggi comici, america11i o italiani, sarebbe stata una sfida troppo grave; d'altra parte già prima e durante la guerra il settimanale milanese si era aperto gradualmente all'avventura illustrata, sia pure con una speciale accentuazione d.el testo rispetto all'immagine. Ora i fumetti di avventura « per ragazzini per bene >> tornano, sulle antiche paginette, con una fisionomia più spigliata: i temi fondamentali sono ancora due - la fantascienza e il racconto in costume d'intonazione salgariana - ma le didascalie sono diventate più laconiche e rapide, e i dialoghi, racchiusi nelle nuvolette, hanno assunto un tono cameratesco, se non proprio gergale. I11 definitiva, i robusti eroi e le caste eroine del Corriere dei Piccoli 1948-50 somigliano vagamente, come fratelli spuri, sia ai characters americani dell'Avventuroso, sia a quelli italiani dell'Intrepido; sono una edizione purgata, << sterilizzata» delle due mitologie, quella avveniristica di Flash Gordon e quella romantico-patriottica di << Cuore garibaldino )) (72). Topolino - che era stato il primo giornale ad introdurre in Italia il fumetto di avventura - resiste meglio all'alluvione del dopoguerra (73). Nella serie dei personaggi disneyani divulgati nelle edizioni Mondadori si produce una lenta, significativa evoluzione, uno scambio interno cl.elle parti. I componenti della équipe di Mickey Mouse sono dei characters comici sui generis, lontani dal pacato umorismo delle f unny pictures delle origini perchè più attivi e disinvolti e, in pari tempo, incomparabilmente più complessi, pensosi, ironici degli eroi ,della « maniera forte». Interpretano, al loro modo, un genere speciale di avventura, legato alla vita contemporanea americana da un groviglio di riferimenti difficilmente isolabili, ma sicuri e costanti. Su di loro, gli anni non passano senza lasciare • traccia. (72) Tra gli autori di tavole a colori per le storie avventurose del Corr-ieredei Piccoli ricordiamo N. Quinto, U. Matania, G. De Gaspari. (73) Dopo essere risorto nel '45 (sotto la direzione di Giorgio Mondadori prima e di Mario Gentilini poi) ed avere rapidamente ripreso le ·.filadei suoi personaggi jtaliani e d'importazione, nell'aprile 1949 Topolino assunse periodicità mensile ed adottò un formato più maneggevole, quello tipo Sele·zione. Poco più tardi vennero diffuse le storie di Topolino e compagni in formato tascabile (cm. 17 X 8). Il formato tascabile era il più diffuso, intorno al 1950, per ogni tipo di fumetto. [56] Bibliotecaginobianco
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