Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

mai qualcosa di acquisito, di inestirpabile, e di progressivo. In altri paesi, europei, una analoga atmosfera di allarme, sebbene fondata, a volte, su ragioni più solide (68), urta ben presto contro certe strutture democratiche difficilmente valicabili; in Italia l'atteggiamento aristocratico e paternalistico che molti adottano a proposito dei fumetti rientra in un sever o quanto platonico decreto di condanna pronunciato ai danni della pubbl icistica popolare, la quale va organizzandosi su basi industriali sempre più solide, e comincia a scuotere la pigrizia mentale di molti (69). La fase più disordinata ed « inquietante )) dell'invasione fumettistica aveva confinato ,decisamente ai margini, negli interessi de ll'infanzia, le storie illustrate di tipo tradizionale. I dignitosi capostipiti della stampa infantile, tipo Corriere dei Piccoli, sembravano destinati ad essere sommersi dalla grandine inesauribile di albums di avventure privi di un carattere unitario (era molto spesso diffic~le re11dersi conto, nella ridd a dei personaggi tipo western, gangsters, thrilling, di quali fossero italiani, quali di importazione, quali « falsificati >>), liberi da una fissa periodicità, esenti da ogni preoccupazione, di forma o di contenuto, che evad esse la consegna di piacere ad ogni costo. Legato a tutte queste preocc upazioni e a mille altre .ancora, il settimanale dell'infanzia borghese potev a venir paragonato, negli anni della fumettizzazione universale, ad una anziana, educatissima bestiola da salotto che si trovasse, di punto in bi anco, in una giungla popolata dalle più diverse razze di ani1nali allo sta to brado. Già copia di un giornalino intitolato Forza John! Pare che il ragazzino, prima del delitto, avesse sottolineato a matita le frasi più drammatiche, del tip o: « Bisogna farlo fuori! ». Forza John! era un supplemento setti'manale tascabile dell'Intrepido. (68) La stampa inglese più qualificata si interessò ad esempio, nel 1953, del carattere veramente allar1nante che andavano assumendo le storie a fumetti: l'importazione di questi prodotti dall'America si orientava, infatti, ve rso il genere thrilling, e gli esemplari più venduti in Gran Bretagna erano quelli che raffiguravano, in maniera estremamente cruenta, episodi di violenza, scene macabre, ecc. Nel corso di una discussione parlamentare, il ministro competente dichiarò c he non esisteva in Inghilterra la possibilità legale di vietare la diffusione di nessun tipo di stampa; era soltanto possibile che jl lettore che trovasse oscena o immorale un a pubblicazione la portasse dinanzi al magistrato. (69) Ci sia consentito di rimandare alle conclusioni dell'in chiesta sul « settimanale di attualità )), da no1· condotta per questa r1·v1·sta a IV n 29 apr1·1e 1954 ' . ' . ' ' pp. 54 segg. [54] Bibliotecaginobianco

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