Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

Editoriale Siamo sulle soglie dell'estate e il momento è forse quanto mai propizio per gli esami di coscienza degli uomini e dei partiti che delle nuove condizioni politiche in cui versa l'Europa occidentale sono direttamente o indirettamente responsabili. Nuove sono infatti le condizioni politiche europee se le confrontiamo a quelle del 1956; e due sono i dati che emergono a prima vista quando si guarda, sia pure panoramicamente, alle cose italiane o a quelle francesi, e alle cose europee in genere: 1) il processo di integrazione eco1iomica non è stato liquidato, ma non è neanche potuto andare avanti, non diciamo verso l'auspicata integrazione politica, ma almeno verso un consolidamento dei risultati acquisiti; 2) si è delineata in Italia e in Francia una ripresa dei partiti comunisti che stanno per uscire dall'isolamento, essendosi slargate le prospettive frontiste, essendosi più che mai . in Italia e in Francia ristabilito quel clima fascistoide in cui il frontismo . . comunista riesce sempre a prosperare. Siamo in presenza, come si vede, d{ due dati politici che sono stretta1nente interdipendenti, l'uno e l'altro connessi al fatto che nel 1958 e nel 1959 determinate soluzioni di destra sono prevalse in Francia prima ed in, Italia poi, facendo peraltro più o meno fondatarrJente temere che soluzioni no_1idiverse stiano maturando in un prossimo avvenire per la Germania e per il Belgio. E mentre le ombre del nazionalismo, da un lato, e quelle del frontismo, da un altro lato, si proiettano sull'Europa occidentale, vi è stato chi, al di qua e al di là dell'Atlantico, ha fatto circolare voci, o ha preso addirittura iniziative, relativamente a un ingresso di Franco nel Patto Atlantico. La democrazia disarma, verrebbe fatto di dire quando ci si trova in presenza di voci e di iniziative del genere: perchè l'arma fondamentale [3] Bibliotecaginobianco

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