Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

creando, di un piacere che giungeva di riflesso, fatto piu di solidarietà con i gusti dell'infanzia (o con i propri ricordi) che di v~.ra attrazione intellettuale. Nell'intento di estendere la loro influenza tra « i più grandicelli >>, i settimanali infantili di più largo sèguito - Topolino fin dalla sua comparsa, e poi Il Corriere dei Piccoli, per non parlare di quelli nati più tardi - avevano affiancato, alle storielle comiche, la narrativa di avventure; mentre tra gli adulti - che pure avevano scoperto Disney al cine- . . . . . . ' . ma e, come spettatori, ne erano stati conqu1s1 - non s1 cost1t111mai un pubblico di abituali lettori di comic strips. AI livello dei <t grandi ))' la suggestione grafica delle funny pictures e dei cartoons disneyani non reggeva, evidentemente, ad una lettura, sia pure <<illustrata>>;quella comicità interessava, più che altro come un astratto, virtuosistico, colorito spettacolo. La verità è che, per i «grandi>>, l'umorismo è qualcosa di profondamente diverso che per i bambini (i quali ne sono i depositari più puri, gli intenditori più disinteressati); ha bisogno di agganci con la realtà cir- ~ostante, col tempo che si sta vivendo, con i pensieri e le immagini di tutti e di ogni giorno. Un personaggio come Topolino considerato nel complesso delle sue vicende traboccava - è vero - di spunti sociologici, di notazioni di costume di credenze e di miti perfino reali palpabili; ma, per i «grandi», era pur sempre l'esponente di una società fiabescamente lontana, di un altro emisfero psicologico, nel quale ci si poteva <<ambientare» solo in parte. Per loro egli era, insieme, l'abitatore di un certo tipo d'America e il protagonista nel mondo dell'infanzia che con quell' America aveva finito, in qualche modo, per confondersi. I più celebri tra i personaggi comici italiani - creati per Il Corriere dei Piccoli vent'anni prima della comparsa di Mickey Mouse - recavano, indubbiamente, molti segni della loro estrazione nostrana. Rispetto ai modelli americani essi serbavano, tuttavia, la caratteristica di essere stati ideati espressamente per i bambini. L'apologo di Bonaventura che «rimedia» sistematicamente il milione appartiene di diritto ai sogni d.ell'Italia infancile ed adulta come le appartengono il gioco del lotto, il totocalcio ed i finali delle sceneggiature di Zavattini con i barboni che raggiungono il cielo in groppa alle scope; la casa di- Sor Pampurio è lo specchio di mille e mille abitazioni piccolo-borghesi italiane con le tappezzerie a fiorami, nelle quali vivono, « arcicontenti >>e squallidi, altrettanti funzionari dello Stato. Erano motivi eterni, quasi ovvi, che, una volta enunciati, non resi- [43] Bibliotecaginobianco

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