ressare perfino alcuni giornali svizzeri e tedeschi. Causa del chiasso che si è fatto intorno ad esse è stata la presentazione di una lista della minoranza et• nica slovena, fatto nuovo quest'ultimo nella vita dell'Ateneo triestino che ha suscitato reazioni non sempre improntate a serenità di giudizio, come si può vedere da un articolo dal titolo « Una farsa goliardica» apparso su Il Borghese a firma del leader degli studenti fascisti e n1onarchici di Trieste, Renzo de Vidovich. Sull'episodio della presentazione della lista e sui fatti che ne sono seguiti val quindi la pena di soffermarsi in questa sede, per ridurli alle loro reali pro·porzioni anzitutto, e per distinguere tra interessi studenteschi e le speculazioni di parte tentate da taluni ambienti extrauniversitari. Era logico che la presentazione di una lista di sloveni non lasciasse indifferenti l{! associazioni studentesche; la cronaca dei giorni intercorsi fra la presentazione della lista e le eìezioni è perciò ricca di episodi e di colpi di scena provocati appunto dalla manifesta intenzione di una parte degli sloveni di scendere direttamente nell'agone elettorale: cercl1eremo di ricordare quelli essenziali e più significativi. Ma il lettore ignaro della situazione universitaria triestina si chiederà anzitutto il perchè di una lista slava. Gli sloveni stessi hanno risposto a questa domanda dicendo chiaramente che la loro lista, d'intonazione nazionalistico-clericale, si proponeva come fine massimo la presenza di uno o più studenti sloveni nell'Organismo Rappresentativo, per dimostrare che all'Università di Trieste ci sono degli slavi ed anche per differenziarsi dagli sloveni laici, da anni già legati all'Unione Goliardica Italiana. La lista slovena fu accettata dalla Giunta delle elezioni e dall'assemblea dell'Organismo Rappresentativo, soprattutto per l'atteggiamento assunto dall'Intesa cattolica e dall'U .G.I. Si precisò che tale lista, deprecabile nella sua sostanza in quanto lista nazionalistica e di ispirazione extra-universitaria, aveva formalmente il diritto di essere ammessa alle votazioni a norma di statuto. Ma i fascisti di « Goliardia nazionale » non si lasciarono sfuggire la occasione per montare una speculazione patriottarda, e dichiararono di ritirarsi, per protesta contro rammissione della lista slovena, dalle elezioni. Per incredibile che possa sembrare, anche il neocostituito gruppo dei « Liberi goliardi » che raccoglie gli studenti liberali, non volle essere da meno, e pretese, senza essere smentito dal PLI, di ergersi a tutore dell'italia11ità e della cultura nazionale; apparve perciò un manifesto del « tribuno » Tullio Selieri, esponente dei goliardi liberali, in cui si mettevano in guardia gli stu .. denti dal pericolo slavo, e si diceva essere necessario difendere « l'Italia anche dagli italiani », cioè dagli studenti democratici che si comporterebbero da « traditori ». Era chiaro a questo punto che la polemica riguardava sempre meno gli studenti e i loro interessi universitari. Dimostratasi la « Corte » statutaria incapace di prendere una decisione [38] Bibliotecaginobianco •
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