apparenze, francesi, tedeschi ed italiani hanno bocciato le proposte del1'Alta Autorità in nome dello stesso criterio, il criterio dell'interesse nazionale. S.e i tedeschi hanno sottolineato l'intenzione di non sottostare ad imposizioni dirigistiche, se J eanneney e Colombo hanno affermato che il loro voto non si spiegava con prevenzioni nei confronti degli istituti e delle decisioni sovranazionali, ma con la preoccupazione della funzionalità e .dell'efficacia, il punto di arrivo non cambia. In realtà il dirigismo, contro cui sembra agitarsi Ehrard, è solo un modo di definire polemicamente i poteri sopranazionali delle istituzioni europee. Per Erhard non sono « dirigismo » le misure tariffarie e contingentarie prese recentemente dal Governo Tedesco per limitare le importazioni di carbone; sono invece «dirigismo>> le proposte d'azione dell'Alta Autorità. Allo stesso modo J eannene-y e Colombo parlano di funzionalità e di efficacia, ma devono in realtà ammettere che le loro preoccupazioni si riferiscono solo alle esigenze nazionali. Come ha osservato l'Alta Autorità, in un suo comunicato, « anche se misure prese individualmente dai differenti paesi della Comunità per combattere la crisi (rescissione dei contratti d'importazione, riduzione delle importazioni, riduzione dell'orario di lavoro, riduzione della produzione, introduzione di programmi di risanamento) sono suscettibili di favorire il ristabilimento dell'equilibrio tra offerta e domanda, l'Alta Autorità stima che un pericolo permanga sul mercato carbonifero, pericolo che si manifesta con l'accrescimento continuo degli stocks >>.L'esecutivo della CECA ritiene che queste difficoltà possono essere superate solo da misure comunitarie, quali sono previste dal Trattato; e, mentre si prepara a presentare nuove proposte al Consiglio dei Ministri, nel caso che la crisi non sia superata durante l'estate, prepara, in collaborazione con la Commissione del Mercato Comune e dell'Euratom, la riorganizzazione strutturale della produzione carbonifera nel quadro di un programma energetico che coordini le diverse fonti europee e le importazioni: carbone, petrolio, gas naturale, energia idroelettrica ed atomo. Concludendo: il quadro è molto complesso. Le nazioni europee si sono riprese ad un ritmo sorprendente. L'affermazione dei federalisti all'indomani della guerra, secon,do cui nel quadro nazionale non sarebbe stata possibile la ripresa economica, si è rivelata errata. Ma vero rimane l30J Bibliotecaginobianco
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