Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

nella metropoli. Egli ,dovrà cioè indorare la pillola della rinuncia africana con qualche gesto che assicuri comunque ai francesi un destino glorioso, allo stesso modo che Mendès potè liquidare l'Indocina solo in quanto si presentava come campione delle esigenze nazionali della Francia. Tuttavia l'esempio di Mendès prova fino ad un certo punto; e potrebbe in realtà provare proprio il contrario. In sostanza, il leader radicale francese, dopo aver consentito che l'Assemblea Nazionale silurasse la CED, dovette fare macchina indietro, ed imporre ai nazionalisti la ratifica dell'UEO, cioè il tanto temuto riarmo della Germania. Perciò, se si potesse risolvere la questione algerina, è difficile prevedere la ripresa di una ondata nazionalistica di vaste proporzioni nella metropoli: infatti, pacificata l'Africa, è verosimile che la Francia cerchi la strada del suo destino fondendo le sue risorse con quelle degli altri paesi europei. Se questa diagnosi è esatta, le possibilità di unità europea, anche se restano soggette alla spada di Damocle algerina, diventano in sè più con.. crete, nel senso che si accrescerebbe sempre più l'importanza e l'influenza del processo integrativo nei confronti di tutta la realtà politica. Attraverso l'azione dell'Alta Autorità e della Commissione del Mercato Comune si sta in realtà formando un metodo nuovo di azione politica. Si va cioè facendo sempre più viva l'esigenza di una impostazione comune della politica economica: si tratti della politica energetica, o dei rapporti verso i paesi terzi, o verso le zone sottosviluppate, oppure infine delle politiche congiunturali nei sei paesi membri, si precisa di giorno in giorno l'utilità - e l'urgenza - di affrontare i problemi nel quadro comunitario. Come si osserva in un documento, emesso recentemente dal Comitato di Azione fra gli Stati Uniti d'Europa, presieduto da J ean Monnet: « Oggi, a seguito della rapida interpenetrazione economica dei nostri paesi, la stabilità finanziaria della Comunità nel suo insieme e di ciascu110 dei suoi paesi membri è la condizione indispensabile per il mantenimento della convertibilità e per la liberazione degli scambi. Anzi, l'interdipendenza delle diverse economie, che è rafforzata dalla convertibilità, limita la possibilità di svolgere politiche autonome e accresce l'influenza reciproca della situazione congiunturale nella Comunità e quella del resto del mondo. La scelta no,n è più tra politiche separate o un coordinamento già in corso, ma tra l'allineamento meccanico di tutti sulla situazione particolare di tale o tal.e Bibliotecaginobianco [28]

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