Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

alla CECA, concepiti come forze di aggiramento e di rottura nei confronti degli stati nazionali, si sono trasformati così in cittadelle assediate di fronte alla massiccia realtà della politica nazionale della Va Repubblica. In questa situazione, mentre Mac Millan con il suo << viaggio esplorativo » a Mosca rompeva la solidarietà dello schieramento occidentale di fronte ai russi, seguendo una linea di condotta tutta inglese sui problemi vitali esistenti fra Est ed Ovest, mentre in Germania A,denauer annunciava le sue dimissioni da Cancelliere e Poster Dulles usciva dalla scena del mondo, si è parlato in molti ambienti della « fine di un'epoca >>: l'epoca dell'Europa a sei, della CECA e del Mercato Comune, l'epoca di De Gasperi e degli Adenauer, ,dei Monnet, degli Spaak e degli Schumann. Si è affermato che le pressioni inglesi ed il probabile avvento d'Erhard spingono verso la liquidazione dell'istituzionalismo tipo CECA e verso la ripresa dalle forme di collaborazione nazionale, tipo OECE, nella tradizione del libero-scambismo. E, a completare il quadro, è sopraggiunto la decisione del Consiglio dei Ministri della CECA, contraria alle proposte formulate dall'Alta Autorità per risolvere la crisi carbonifera, una decisione che è sembrata confermare clamorosamente l'attuale tendenza dei Governi europei a depotenziare le istituzioni dotate di carattere sopranazionale. Quali sono, dunque, oggi, le prospettive dell'integrazione europea? C'è un punto pregiudiziale da riaffermare: le ragioni di fondo, che spingono verso l'unità europea, non sono mutate. Non è ,diminuita la minaccia sovietica, non è cambiato il carattere bipolare della scena militare mondiale, gli stati europei non sono in condizione di provvedere da soli alla propria difesa. E' più che mai vero quindi che la balcanizzazione del.. l'Europa costituisce un pericolo per la pace e che soltanto una federazione europea verrebbe a costituire un fattore di stabilità dell'ordine internazionale. Questo significa che, se il processo d'integrazione subisce battute di arresto, rimane tuttavia inalterata la necessità di ricominciare a tessere la trama unitaria; e che, il giorno in cui si dovesse ammettere l'impossibilità di realizzare la federazione, le prospettive di sicurezza occidentale e di pace mondiale sarebbero gravemente compromesse. Allo stato, c'è - come si diceva - una sorta di sfasatura tra le Comunità economiche europee di Bruxelles e di Lussemburgo e la realtà degli stati nazionali. C'è come una gara di velocità: si cerca da una parte di costituire strutture economiche comuni, solidarietà d'interessi al di sopra [21] Biblicitecaginobianco

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