Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

cose odiat 1e lasciate lontano, crea l'identità tra emigrazione ed esilio). Sicchè la retorica dell'America come terra promessa qui si sbriciola in una realtà umana, sociale, spirituale -più nuova e più vera: « Vi sono tanti modi di fare l'America », dice il figliuol prodigo a chi gli rimprovera lo sperpero del denaro guadagnato; e v'è, nelle sue parole, il risultato dell'incontro tra una società spiritualmente depressa e una ·società spiritualmente infantile: tra una società che chiede dollari, perchè non ne ha mai avuti, e una società che offre dollari perchè non può dare altro, fuori che il mito del lavoro. La filosofia alla quale si appella, del rapporto che si stabilisce tra le forze naturali - che sovrastano l'uomo - e gli uomini, determinando atteggiamenti, reazionari e psicologia, è estranea allo spirito europeo che crede nella conoscenza e nel soggetto. D'altra parte, il dramma dell'emigrante italiano è nella confusione tra individualismo e anarchia, cultura e buonsenso paesano: è un dramma che può anche fruttare depositi in banca, ma che si risolve nell'estrema povertà spirituale della nostra collettività, la quale porta e conserva nella nuova terra, favorita in ciò dall'ambiente, la sua indifferenza per la cultura, non essenziale alla riochezza. Ne deriva il convincimento amaro che, anche nelle nuove prospettive economiche, i limiti del mondo contadino meridionale restano invalicabili. Ed è questo il più autentico pessi·mismo e la fondamentale verità di Biglietto di terza: un libro nel quale, per reazione, si respira aria di patriottismo europeo. Ma è proprio questa prospettiva, anche sociologica del fatto migratorio, e questo suo spostamento dal piano tradizionale a quello nuovo, nel quadro istituzionale della Comunità europea, che rende oggi estremamente attuali ed urgenti, lavori come questo, del Rimanelli: si tratta di avere idee chiare e complete su quel,a che è stata per quasi un secolo l'emigrazione classica, prima che, le vie aperte dai trattati di Roma a disoccupati e sottoccupati del Mezzogiorno creino, con la loro attuazione ,concreta, una problematica nuova., N è a questa indispensabile conoscenza potrebbero bastare studi sulle migrazioni interne: se giuridicamente la piena attuazione della libera circolazione della mano d'opera nell'ambito d·ei paesi del M.E.C. avrà, si spera, le caratteristiche di una migrazione interna, di fatto, per una generazione almeno <li emigranti, i problemi e le caratteristiche delle migrazioni nell'ambito del M.E.C. ·saranno i problemi e le caratteristiche dell'emigrazion·e tradizionale. Conoscere gli uni e le altre significherà favorirne la soluzione e le correzioni. [F. O.] Russia d'oggi. L'ultimo « inside » del giornalista J ohn Gunther, una delle penne più famose dei newspapers americani e presentato in italiano in una bella edizione riccamente illustrata dall'editore Garzanti, (JoHN GuNTHER, Russia d'oggi, Milano, Garzanti, 1958), sembra abbia raggiunto lo scopo di unire ad una profonda e concreta conos~enza della realtà sovietica la particolare dote del giornalista che sa ricavare da una serie di dati esposti, senza tante aggettivazioni, una visione ben definita del paese che va visitando. Gunther è uno specialista di queste inchieste - di lui si ricordano le altre dedicate all'Europa, all'America, all'Africa, - e se viene accusato di una -certa superficialità non si può fare a meno di dargli atto di una conoscenza abbastanza approfondita della Russia .per il fatto di esservi stato per quattro volte in anni cruciali della vita del paese. , [123] Bibliotecaginobianco

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