Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

LETTEREAL DIRETTORE Il gattopardo Caro Direttore, mi scuserai se intervengo, con ritardo non trascurabile, nel dibattito che ormai da tempo s•i è acceso sul romanzo di Giuseppe Tornasi di Lampedusa, quel << Gattopardo ~ che, con ·la sua immagine felina, sembra aver riattizzato, fra i letterati italiani, sopite velleità agonistiche. Me ne offre l'occasione, una fra le altre, la equilibrata e contenuta recensione che Dora l\Jarra ha scritta per la tua rivista: è evidente ad ogni modo, che chiunque abbia l'abitudine, non dico di leg,gere libri (perchè il dialogo in tal caso diventerebbe assai ristretto) ma per 'lo meno di parlarne sulla scorta delle in.- I ormazioni apparse sulla stampa quotidiana e su quella periodica, non può non essere stat.o travolto da quell'ondata di simpatie e antipatie, più o meno motivate criticamente, che si è riversata sull'unico e postumo romanzo del nobiluomo siciliano. Più che un'ondata, una marea: cosicchè << Il Gattopardo » corre iJ rischio di risentirne gli effetti, e si avvia a diventare un best-seller. Già parlare di best-sellers, in un panorama letterario come quello italiano, fa un certo senso; e forse induce al sospetto che tutto sommato, si stiano un po' drammatizzando le cose quando si suppone che non soltanto la storia delra narrativ~ 1noderna, ma addirittura quella del costume risorgimentale e contemporaneo abbiano inizio o parte nella biografia, nè drammatica nè troppo emotiva, del Principe di Salina. Ed è curioso come la poleniica sui valori del libro sia diventata per taluni una specie di ricerca delle responsabilità, nei confronti di coloro cheì si sono macchiati dell'imperdonabile colpa di aver letto il manoscritto e di non averlo saputo giudicare. A questi colpevoli ante litteram se ne aggiungono altri di seconda schiera, cioè coloro che, messi di fronte al fatto compiuto, cioè al volume pubblicato, non hanno reagito nella maniera che gli [115] Bibliotecaginobianco

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