II _ Le prospettive del MEC 11. - Il processo di integrazione economica europea dovrebbe avere « l'effetto di accelerare il moto di sviluppo oggi esistente nel 1nond·o europeo, sia come v·olume globale di produzio•ne sia come numero e qualità di af_ fermazioni nei nuovi campi che il progresso tecnico e s•cientifico continuamente dischiudono all'industria moderna ... »; infatti « la progressiva dilatazione dello sbocco intern·o delle singole imprese da mercati nazionali aventi al massimo 40-50 milioni di abitanti a un unico mercato di 160:..l70 milioni di persone, dischiude alle imp,rese la convenienza ad adottare tecn,iche produttive e schemi organizzativi che sono preclusi ad aziende ,operanti con il limitato o,r.izzonte degli attuali mercati nazionali » (1). Ove avesse a verificarsi una situazione del genere determinerebbe quindi un incremento importante della produttività del lavoro, e una diffusione di tale incremento a tutti i livelli produttivi. L'allargamento del mercato e l'aumento della •concorrenza provo,cano, « con1e una delle principali conseguenze, un processo di specializzazione industriale, il che ravviverà indiscu_ tibilmente la situazione delle nostre medie e piccoile aziende, le quali si gioverann·o inoltre della riduzione dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati, provocata dall'apertura del mercato ·comune e dalla specializzazione stessa ... Si ritiene che l'allargamento del mercato dei nostri prodotti potrà giovane ad ogni specie di impresa industriale, purchè sana, indipendentemente dalla sua dimensione » (2). Questa opinione trova conferma in un importante passo del « Rapporto sulla situazione economica della Comunità » (settembre 1958), là dove precisa: « ••• Ciò che impo-rta per la concorrenza è il rapporto, tra la concentrazione e l'efficienza economica. A questo riguardo è naturale che certi tipi di installazioni non siano concepibili che nelle imprese di grandi dimensioni; così l'industria automobilistica o l'industria siderurgica sono molto concentrate. Ma al di fuori di queste necessità tecniche e al di là delle dimensioni minime, gli esperti americani che hanno indagato su tutti gli aspetti del problema, giungono a delle conclusioni negative. Ciò che conta non è tanto il grado di co,n,centrazione quanto il grado di specializzazione: ... e il senso di un grande mercato no·n è tanto di permettere alle imprese di raggiungere delle dimensio•ni più grandi, ma di trovare un mer·cato assai vasto per delle p·roduzioni altamente specializzate. E' in questo senso che si determinano degli aumenti di produttività e delle riduzioni nei costi di produzione». (1) P. Saraceno: << Rapporti tra agricoltura e industria nel processo di formazione del MEC » - Il Risparmio - giugno 1957. · (2) G. Pauletti. [108] Bibliotecaginobianco
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