questo esame non pretendeva certo di essere esauriente, volutamente limitato agli aspetti più generali, esso sarebbe tuttavia decisamente incompleto se ·non gettassimo un sia pur rapido sguardo sugli aspetti dinamici della si tuazione, sul tasso di sviluppo del sistema: solo prendendo in considerazione questi aspetti, potrem·o renderci con.to delle capacità potenziali delle singol e economie, e delle relative capacità di accelerazione. Sino alla fine del l 957 infatti tutti i paesi della Comunità hanno pro-· gredito .in modo co,nsiderevole, con un ritmo che non trova riscontro in alcun altro periodo precedente. Il reddito globale dei sei paesi è aument ato, dal 1950 al 1956, del 40 %, con un tasso di incremento medio annuo superiore al 6 %, tasso medio quindi elevatissimo. L'economia italiana ha proceduto con questo stesso ritmo, an,che per quanto concerne la produttività globale; infatti, fra il l 953 e il 1957, l'indice di produttività è passato da I 00 a 129 per l'Italia e la Germania, da l 00 a 131 per la Francia. Se poi si considera lo sviluppo della produzio,ne .industriale prendendo come punto di riferimento il 1938 ·( == 100), trovia1no, alla fine del 1955, la Germa,nia e l'Italia a quota 200, l'Olanda a quota 207, mentre la media per l'Europa è di 175; del resto s·olo questi tre paesi, Germania, Italia, Olanda, hanno e guagliato il ritmo di sviluppo della produzione industriale statunitense, raggi ungendo -- come gli Stati Uniti - la quota 220 (1929 == 100). Anche per quanto concerne gli investimenti, si nota che in tutti i paesi europei la parte ad essi destinata è in aumento costante (in un prod otto ess·o stesso in costante incremento), ma questo aumento è più accentuato nei tre paesi ultimamente citati, come è dimostrato dalla tabella: PERCENTUALI DI INVESTIMENTI LORDI Germania Belgio Francia Italia Lussemburgo Olanda 1950 19 17,l 15,7 17,6 24i,2 19,8 1953 19.9 15,8 15,6 19,3 24,2 20.7 1936 22,9 17,2 17,6 20,8 19,9 25,2 Se si esclude l'edilizia, le percentuali per il l 956 divengono le seguenti: Germania 17 %; Belgio-Lussemburgo 14,5 %; Francia 13 %; Italia 16 %; Olanda 20 %. IO. - Dall'insieme di questi dati si ricava dunque l'itnpressione --Chel''econo,mia europea si trova ·in una fase nettamente ascensionale e il rallentamento verificatosi nel 1958 non dovrebbe costituire che un m·omentaneo periodo di assestamento•. I dati relativi alla dinamica delle singole strutture produttive permettendoci di integrare le nostre precedenti considera zioni, ci [106] Bibliotecaginobianco
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