Nord e Sud - anno VI - n. 56 - luglio 1959

sussistenza, e le scelte produttive no•n avvengono quindi in funzione delle produzioni più adatte alle condizioni ambientali, ma mirano ad assicurare la sussistenza di ,colo·ro che vivono sulla terra, i quali dispongono, come in un'economia chiusa, delle sole risorse della terra che lavorano. Così la composizione della produzione agricola si presenta nella seguente • Jnan1era: COMPOSIZIONE PRODUZIONE AGRICOLA Prodotti Prodotti Totale Paese regno vegetale % regno animale % - Germania • • • • • • 30 70 100 Belgio-Lus·semburgo • • • 34 66 100 Francia • • • • • • • 42 58 100 Italia . • • • • • • • fi6 34 100 Olanda • • • • . • • 32 68 100 Comunità • • . . . • 45 55 100 - Fonte: Rapporti C.E.E. - settembre 1958. E' facile qui constatare che la situazione dei paesi del Benelux - che abbiamo visto all'avanguardia nel settore agricolo - appare esattamente inversa a quella italiana. Comunque volessimo approfondire questa indagine sulle singole agricolture, ci troveremmo sempre a dover constatare l'estrema arretratezza di quella italiana, dovuta principalmente, come dicevamo so,pra, alla sovrapopolazione esistente in agricoltura. Prima di passare a esaminare il settore industriale, no,n sarà però inutile procedere ad alcune considerazioni panoramiche finali sul settore agricolo. La Comunità è autosufficiente per il 90 % reirca nel campo dei prodotti alimentari, con un certo equilibrio fra produzioni e consumi per quanto riguarda le patate, gli ortaggi, la produzione lattiero-casearia, la carne, gli ortaggi e con una eccedenza di zucchero raffinato; essa è invece defi,citaria in cereali panificabili, coltivazioni foraggere, legumi, frutta, grassi e olii. A questo sostanziale equilibrio di mercato corrisponde un equilibrio di massima anche per quanto rig11arda le capacità produttive dei due più importanti paesi, la Germania e la Francia, la cui produzione rappresenta circa il 60 % della p·roduzione agricola europea: i loro coefficienti di effi. cienza so,no infatti assai prossimi, rispettivamente I e 1,3. Le maggiori disparità vertono invece, come abbiamo visto, sulla efficienza dei rimanenti paesi, la cui produzio,ne però è di entità più limitata (30 % circa per l'Italia; I O. % circa per il Benelux). Queste ultime osservazio,ni, pur nella loro generalità, ci fanno ritenere che l'agricoltura italiana non do,vrebbe temere, inizialmente almeno, seri (104] Bibliotecaginobianco ·

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