I coefficienti di effi,cienza indicati con K - cl1e, ripetiamo ancora, rappresentano semplici ordini di grandezza - sono calcolati in base alla mano d'opera occupata; se si tenesse conto anche dei disoccupati si otterrebbero i risultati seguenti: Coefficiente Coefficiente Coefficiente generale agricolo industriale Kg Ka Ki Germania . . . • • 1,02 1,00 0,98 Belgio-Lussemburgo • • • • 1,35 2,5 1,19 Francia . . • • • • 1,15 1,3 1,07 Italia • • • • • • 0,66 0,6_0 0,88 Olanda . • • • • • • 1,3 2,7 1,08 . ~ . . Questi nuovi coefficienti mostrano, come era facilmente pr~vedibile, un forte regresso della posizione dell'Italia, il solo paese, in cui esisteva, alla fine del 1957, un notevole numero di disoccupati. Il settore di gran lunga meno positivo dell'economia italiana è costituito dall'agricoltura. Già i dati per paese potevano portarci a conclusioni simili: il fatto che il 40 % della mano d'opera oocupata sia dedita all'agricoltura costituisce di per sé un sintomo di arretratezza, soprattutto laddove si tenga presente che questo 40 % non produce che il 21 % del reddito nazionale. Considerando po1i l'agricoltura italiana nel quadro generale dell'agricoltura co~unitaria, questi sintomi di arretratezza appaiono ancora accentuati e aggravati tanto da farci ritenere che è nel settore agricolo che si cela (o si manifesta) la magg-ior debolezza sitrutturale della nostra eco•nomia. ,Converrà .quindi mettere innanzi tutto l'accento sui problemi dell'agricoltura, perchè questo ci appare l'aspetto più importante e delicato della situazione italiana. 7. - La disparità tra i coefficienti di efficienza dei vari sistemi di produzione agricola, che raggiunge il rapporto veramente impressionante di I a 4 fra Italia e Olanda, è dovuta, per quanto riguarda l'Italia, principalmente al sovraffollamento nell'agricoltura, fenomeno che determina una elevatissima densità di lavoro agricolo e una pregiudizievole polverizzazio,ne della conduzione agricola. La superficie utile a disposizione di un lavoratore agricolo è infatti di 2,5 ettari in Italia, di 3, I in Olanda. di 7,6 in Francia; l'azienda agricola media raggiunge in Francia una dimensione di circa 15 ettari, in Olanda di circa 7 ettari e in Italia di 6,3 ettari, dato quest'ultimo ancor più significativo se si tien conto çhe in Olanda non esistono aziende superiori ai 500 ha, mentre in Italia il numero di tale tipo• di aziende è di circa 3.500 con una superficie superiore a cinque milioni e mezzo di ettari. Questa pressione umana sulla terra provoca poi una ulteriore gravissipia conseguenza: che l'eco1 nomia agricola italiana è un'economia di pura fl03] Bibliotecaginobianco
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