Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

vegia e Regno Unito. I crediti a privati vengono concessi con tassi di interesse abbastanza facilmente sopportabili ,dai ceti cui viene destinato un certo tipo di edilizia, e troppo alti per indurre l'iniziativa privata a tener conto del mercato popolare (5). Inoltre anche se negli ultimi due anni il numero delle abitazioni costruite per ogni mille abitanti è cresciuto, l'incremento nelle costruzioni espresso in percentuale è sempre molto inferiore a quello dei Paesi Scandinavi, della Germania occi1dentale, della Svizzera, e del Regno Unito. Dal punto di vista del fabbisogno, poi, la situazione italiana offre maggiori analogie con quella della Francia, del Portogallo, della Spagna, della Grecia e della Turchia. E' una situazione disagiata sotto il profilo sociale, caratterizzata com'è dall'eccedenza della domanda sull'offerta, eccedenza che è particolarmente grave nel Sud, dove oltre che agli stanziamenti per l'edilizia si deve provvedere ad altre gravi necessità di trasformazione economico-sociale. Mentre in Olanda, in Svezia, in Danimarca ed in genere in tutti i paesi dell'Europa occidental~ i capitali investiti nell'edilizia appartengono allo Stato per una percentuale che va dal 27 al 75%, in Italia l'intervento statale si limita al 13% (1955) ,del capitale investito: l'aliquota residua è coperta per il 52% da capitali privati e per il 35% da Istituzioni private di credito. E' stato dimostrato, inoltre, in base ad una accurata analisi degli stanziamenti, che il 60% circa dei fondi stanziati dal '48 al '56 è stato investito in costruzioni di edilizia non propriamente popolare (6). Esaminato il ruolo che in altri Paesi ha assunto l'edilizia privata nella costruzione di alloggi popolari, ci pare che non sarebbe impossibile, anche in Italia, porre le premesse per una soluzione analoga; tanto più che la domanda, orientata oggi in prevalenza verso alloggi rninin1i, sembra negativa rispetto alle abitazi0ni di lusso. Naturalmente ciò si potrebbe ottenere se si riuscisse a ridurre l'alto prezzo attuale del denaro destinato all'edilizia popolare (almeno ove essa sia veramente tale, e ove i finanziamenti non vengano dirottati verso iniziative di indole speculativa); e se (5) Sul tema dell'edilizia privata e sovvenzionata, cfr. la relazione dell'arch. Aldo Rizzotti al VII Congresso Nazionale di Urbanistica a Bologna (ottobre '58) e quella dell'arch. Michele Valori. (6) Cfr., di Marcello Buonuomo, « Dieci anni di passato, dieci anni di avvenire». Edilizia popolare - Roma 1957. Bibliotecaginobianco. [96]

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