In Spagna - come d'altra parte in Italia e in Austria - non si tiene tuttavia conto, nell'assegnazi.)ne degli alloggi e nella determinazione dell'ammontare degli affitti, della situazione personale dei locatari. L'edilizia popolare in Italia. Nelle statistiche relative alla costruzione di abitazioni l'Italia, che n.el 1951 occupava nella graduatoria per ogni mille abitanti il quintultimo posto tra tutti i paesi europei, aveva nel 1956 raggiunto una posizione alquanto migliore. Ma, nonostante tale miglioramento, la situazione edilizia italiana resta ancora oggi grave, ove si tenga conto della dinamica demografica particolarmente vivace e delle rilevanti situazioni di squilibrio che ne conseguono, anr:he a causa delle migrazioni interne e della aumentata mobilità sociale. Infatti l'Italia, che si trovava nel '56 al quinto posto tra tutti i paesi europei per il numero di abitazioni costruite ( 4), quando si ponga mente alla costante rappresentata dal fattore demografico, presentava, nel 1956, un indice di costruzione· per ogni abitante pari a 4,8 cioè superiore soltanto a quello della Spagna, ,dell'Ungheria, della Jugoslavia, della Romania e della Polonia. E non è questa, nel settore in esame, una lusinghiera compagnia. Inoltre se esaminiamo, da un lato, la destinazione d.ei vani costruiti in Italia negli ultimi anni (1955: 1.384.000; 1956: 1.520.000; 1957: 1.741.000); e, dall'altro, il tipo di «,domanda» che prevale sul mercato dell'abitazione, dobbiamo constatare che la maggior parte delle case co-- struite presenta caratteristiche diverse dal tipo di case di cui v'è maggiore richiesta: solo il 20% dei vani costruiti, infatti, è dovuto alla edilizia sovvenzionata; il restante 80% rientra senz'altro nella categoria delle case signorili o di lusso. E' questo un fatto imputabile, almeno in parte, a un mancato coordinamento dei finanziamenti e a certe facilitazioni creditizie concesse dalle banche alla iniziativa privata, le quali, peraltro, fanno sì _chel'indice del costo medio delle costruzioni si mantenga da noi meno elevato che in Austria, in Dani1narca, in Olanda, in Francia, Svezia, Nor- (4) Nel 1956, quanto a valori assoluti, è in testa l'URSS (1.613.000 abitazioni). Seguono la Germania (560.000), il Regno Unito (307.700), la Francia (237.500) e l'Italia (230.100). [95] Bibliotecaginobianco
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