Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

mantenere a galla la barca. Lavoro inoltre ad una molto attenta analisi della letteratura cristiana del secondo secolo: mi serve per il corso e al tempo stesso preparo il materiale per tutta la storia cristiana fino a Nicea. Sarà affare lungo. In certi momenti mi viene la rabbia, a non potere impiegare tutte le mie forze al grande lavoro scientifico a cui mi sento portato. Pazienza: lasciamo che tutti i mezzi di studio siano dissipati dai Fedele, dagli Ercole, e dai Volpe. Allo stesso. Parigi, 5 settembre 1938. Caro Luigi, da due giorni sono a Parigi con Vittoria. Oggi comincio le pratiche per lavorare nelle biblioteche e negli archivi. L'aria di Parigi mi giova al fisico e al morale: mi dà una quasi levità e quando penso al cumulo di cose spinose che troverò a Napoli provo quasi rimorso di questo pò di requie. Se poi potrò lavorare starò anche meglio. Di questi tempi mi sono affaticato, anche convalescente, a scrivere parecchi articoli. L'ho fatto perchè a cedere vinto temevo un insulto di nevrastenia. Ora la calma degli archivi mi ristorerà. Alla moglie. Milano, 10 ottobre 1938. Da ier l'altro sera sono a Milano. Le cose sono andate cosi. Da vari giorni vivevo a Parigi con l'incub.o della guerra: i riservisti partivano: dinanzi alle case s'ammucchiavano i cumuli di sabbia per il caso d'incendio, l'illuminazione era ridotta; partivano gli autobus requisiti; si smontavano opere d'arte: l'archivio ,degli esteri si chiudeva. E mi restava la preoccupazione di poter andare a finire in un campo di concentramento e di correre il rischio di essere sospettato di non aver voluto rientrare in patria. Decisi perciò di partire appena mi fosse parsa imminente la mobilitazione generale. La mattina del 28 mentre me ne andavo in metro alla Bibliotéque Nationale lessi la risposta di Hitler a Roosevelt. La catastrofe mi parve imminente e precipitai la partenza. La s~ra in treno si seppe della riunione indetta a Monaco. Il viaggio fu un vero viaggio di guerra. Il treno rigurgitava d'italiani ritornanti: tendine ab·bassate ai finestrini, lampade azzurre in molte stazioni, non un lume nelle popolose campagne che si tra- . [77] Bibliotecaginobianco

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