Oggi mi sono presentato all'ambasciata italiana. M'ha ricevuto cortesissimamente un segretario. Dopo brevi parole mi son congedato. Però quest'ambasciata deserta e vuota come un palazzo incantato m'ha fatto una curiosa impressione. Dovrebbe essere il centro delle molte migliaia d'italiani che vivono qui! Lunedì comincerò a sgobbare a la Bibl. Nationale. Alla stessa. Parigi, 12 settembre 1932. ... Forse tu dirai che sono invaso da ottimismo parigino. Può darsi. Certo questa città dà come un senso di ebbrezza anche a chi come me, non ero molto ben disposto verso di essa. Étre à son aise, è un po' la divisa di questa città, e si sente che tutti stanno bene, e che l'apparente egoismo è poi una sorgente di vita per il paese in cui si riversa tanta gioia di vivere. Una tranquillità profonda da per tt1tto. Sì un poco di preoccupazione verso i boches, anche verso di noi, ma anche una grande sicurezza nei destini del lor.o paese. Hanno avuto circa un milione e mezzo di morti in guerra, ma la Francia mi pare il paese guarito più presto di tutti dalle ferite di guerra. Forse conviene fare un conto a parte pel loro orgoglio: ma non è a parer mio un org.oglio aggressivo, e in fondo non è immotivato. Ieri andai a visitare l'arco di Trionfo de l'Étoile. Sulla tomba dell'ignoto (ici g1t un soldat français mort pour la patrie) l'arco irradiava i cento nomi delle battaglie della rivoluzione e dell'impero. Capisco come un francese debba · inebriarsi del loro champagne spirituale, << la gloire ». Ed eb'bre di gloria parevano le figure della Marsigliese del Rude, a cui << la vittoria schiudeva cantando la via » mentre la fiamma perpetua sulla tomba rugghiava molestata dal vento. Salii sull'alto dell'arco. Lo spettacolo mi fece dimenticare gli inglesi e i provinciali venuti su con me. Dodici « avenues » si dipartivano in stella dall'arco. D'ogni parte mareggiava, sotto un cielo sereno, ma pur velato d'una lievissima bruma, la città infinita. La torre d'Eiffel, le cupole des Invalides, del Pantheon, del Sacro Cuore di Montmartre, le torri di Notre Dame e la cuspide della << Sainte Chapelle » formavano i punti di repère nella sterminata Babele. Uno spettacolo veramente eccezionale. [65] Bibliotecaginobianco
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