discorsi di Tambroni (è presumibile anzi che i comunisti non si lasceranno sfuggire l'occasione di far circolare fra gli elettori una adeguata ristampa delle une e degli altri). E tuttavia, se estrema destra ed estrema sinistra possono essere contente del fatto che il governo Segni ha fissato la data delle elezioni e ha promesso una nuova legge speciale, i dirigenti della DC, i Colombo ed i Gui come i Barbi ed i Malfatti, non possono essere altrettanto contenti. Il partito del Congresso di Napoli esce mortificato anche da queste vicende: è stato costretto a patteggiamenti con la consorteria di Lauro, oggi; sarà probabilmente costretto in un domani molto prossimo a dividere con Lauro e con i suoi ben degni collaboratori le responsabilità della amministrazione più « difficile » d'Italia; dovrà auindi affidare i rimedi estremi anche alle mani - di coloro che sono i responsabili dei mali estremi; ha dovuto comunque attenuare, se non addirittura rinnegare, la portata della sua denuncia di ieri contro le re ponsabilità della consorteria nel fallimento del Comune. Non si può pertanto non ricordare a questo punto il discorso dello on. Colombo al Congresso di Napoli e la battaglia di sei anni che l' on. Barbi ha condotto contro il !aurismo: in quel discorso, in questa battaglia era il partito; un partito che non era il nostro, dal quale ci sentiamo molto lontani, contro il quale polemizzavamo quotidianamente; ma ad esso si poteva e si doveva riconoscere una presenza democratica. Oggi sembra invece cl1e il discorso contro le « aperture a destra » che caratterizzò politicamente il Congresso di Napoli sia stato dimenticato anche da chi lo pronunciò, oltre che dalla maggioranza di coloro che lo applaudirono; e alla battaglia napoletano della DC contro il !aurismo è subentrata la alleanza nazionale fra DC e PDI per la formazione del secondo gabinetto Segni. Di tutto ciò può darsi che qualche « notabile » si rallegri; ma quei democristiani che sono dotati di sensibilità democratica non possono ovvia. n1ente sottovalutare la precarietà della soluzione che si è data per ora alla questione napoletana, il fatto che questa soluzione rappresenta un'ulteriore umiliazione del partito, un altro cedimento verso il condizionamento nazionalfascistaJ una prospettiva di consolidamento dell'apertura a destra. Quanto alla città di Napoli essa potrà godere si, forse, dei benefici di una legge speciale; ma - a parte la nostra avversione per tutte le leggi speciali a carattere territoriale, avversione ereditata da Fortunato e da Salvemini - che frutti possono dare questi benefici se amministrati da una delle tradizionali consorterie che si sono avvicendate a Palazzo San Giacomo dal Duca di San Donato in poi (quella di Lauro, tra l'altro, ha diritto ad essere considerata la peggiore)? E che senso può avere l'applicazione dei cc rimedi estremi », se non ci si assicura che sono stati messi in condizione di non nuocere i respo11sabili dei « mali estremi »? È a queste domande tra l'altro che ~ovrà rispondere la DC nel periodo che ci separa dalle elezioni. [33] Bibliotecaginobianco
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