' GIORNALEA PIU VOCI Napoli e la consorteria Nel numero 52 di Nord e Sud (e in un articolo pubblicato sulla Voce Repubblicana) abbiamo scritto che una nuova legge speciale per Napoli si giustifica soltanto come rimedio estremo per un male estremo; e che per male estremo si deve intendere nel caso di Napoli quel fallimento amministrativo del quale, in base ad_ aff~rmazioni di un Presidente del Consiglio (l'on. Segni nella primavera del 1956) e di un Ministro degli Interni (l'on. Tambroni nell'inverno del 1958), non si può non considerare direttamente responsabile la consorteria dell'armatore Lauro. « E allora - concludevamo la nostra nota della redazione nel n. 52 e l'articolo sulla Voce Repubblicana - si dica come stanno veramente le cose; e, se fallimento c'è stato, si proceda anche giudiziariamente contro i responsabili: dopo, e soltanto dopo, si potrà parlare di 'rimedi estremi', e discuterne con serenità e tolleranza, per riparare ai danni del fallimento e per rimettere in sesto la città ». Questi i termini della questione napoletana; complicati però dal fatto che i responsabili ,del fallimento amministrativo di cui si diceva, gli autori dei « mali estremi », i consorti accusati d'inettitudine amministrativa dalle lettere dell'on. Segni nel 1957 e dai discorsi dell'on. Tambroni nel 1958, sono diventati i partners della DC nella maggioranza parlamentare che ha dato vita a questo Governo. Non ci si può quindi stupire del fatto che la polemica sulla questione napoletana, sulle elezioni e sulla legge speciale, si sia conclusa per ora in una « atmosfera idillica» (cfr. Il Mattino del 14 maggio). L'estrema destra è infatti contenta perchè si ritiene sicura di poter tornare a Palazzo S. Giacomo formando alla Sala dei Baroni, quale che sia il risultato delle elezioni, una maggioranza non diversa da quella che si è formata a Montecitorio da qualche mese e in Campidoglio da qualche anno& Contenta pure è l'estrema sinistra che potrà cosi rilanciare il frontismo e conseguire anche un sensibile successo elettorale, guadagnando tranquillamente quei voti che per legge di natura non possono tornare a Lauro ed ai suoi consorti dopo che a carico di costoro è risultato quel che è risultato nelle lettere di Segni e nei Bibliotecaginobianco [32]
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