Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

guarisce tutti i mali e bene spesso non è chiaro neppurè a quali principi si ispirano coloro che la richiedono come la soluzione decisiva: si chiedono, ad esempio, misure del genere di quelle auspicate da un Wilson (tendenti, cioè, a ripristinare una competition che la concentrazione monopolistica ha certamente ridotto in modo en,orme) o si riconosce, come già faceva il primo Roosevelt, che la « grandezza » è una conseguenza necessaria o ineliminabile ·dell'industrialismo contemporaneo e che pertanto il problema non è quello della caccia alle streghe monopolistiche, ma del loro controllo, cioè del limite tra economia e _politica? Ma soprattutto quello delle grandi concentrazioni .di ricchezza non è che uno degli aspetti .del problema con cui siamo confrontati, non è che una delle manifestazioni ,della difficoltà che si è rilevata. La politicizzazione delle associazioni sindacali, ad esempio, è ancora un altro di questi aspetti: essa può essere utile nei momenti di crisi grave, quando si pongono problemi di regime; e certamente dannosa allo sviluppo di una società moderna quand-o siffatti problemi non si pongano. A nostro giudizio l'esigenza principale è quella di creare o di sollecitare la spontanea creazione delle forze bilancianti, capaci di restaurare quell'equilibrio e quella dinamica di forze contrapposte che sono venuti a mancare: a questo modo si restaurerebbe lo stato stesso, a cui sarebbe restituita quella capacità di mediazione che ha perduto. Vi sono molti i quali credono che la realizzazione dell'istituto regionale possa essere una parziale soluzione del problema: il giudizio e tutt'altro che indiscusso ed indiscutibile. Se, ad esempio, v'è una così forte preoccupazione dell'invadenza dei gruppi monopolistici, non si offre a questi una rara opportunità di più agevole predominio? Cosa non farà mai una « regione piemontese >> tra la Fiat da u11lato e i sindacati operai pronti a tutti i compromessi per la ,difesa di interessi sezionali dell'altra? E la sola regione d'Italia in cui non abbia valore la legge sulla nominatività ·dei titoli non è forse la Regione Siciliana? Si obietterà che quest'ultima è una regione a statuto speciale: ma non vorranno, domani, tutte le regioni il loro statuto speciale? Ad ogni modo quella della realizzazione dell'istituto regionale può anche essere una soluzione: a patto, però, che si riconosca pregiudizialmente, al momento di tale realizzazione (e che, pertanto, ci si ispiri formalmente ad esso riconoscimento), che si procede alla creazione delle regioni non già in nome della vecchia ideologia regionalistica, per Bibliotecaginobianco [30]

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