tornati ad •Una frammentazione di tipo feudale, che la sovranità, intesa come sostanza del potere, è divisa: la formula di Le Bret resta un punto di arrivo, ma non è più la concettualizzazione di una realtà. Vi sono nella società contemporanea infinite altre fonti di poteri ed intorno ad esse si sono venuti costituendo organismi che esercitano sostanzialmente una parte della sovranità. All'origine di un simile processo storico v'era una esigenza la cui validità è difficilmente contestabile: la pluralità dei corpi garantiva la dinamica della società e insieme la sua democraticità; lo stato non poteva opprimere quando incontrava per ogni dove forze ordinate a resistergli. Pure il segno si mutava da positivo in negativo allorchè i corpi intermedi, portati da una loro dinamica naturale, da forze di resistenza che erano si trasformavano in centri autonomi di potenza ed investivano lo stato stesso: alla fine del processo quest'ultimo, o per meglio dire le forze politiche che lo rappresentavano si sono trovate !}ella impossibilità di svolgere la loro funzione propria di guida creativa e sono state degradate ad espressione di un contrasto tra i poteri costituitisi al di fuori 1 di esso e dei pericolanti equilibri che si -stabilivano tra questi poteri medesimi. Il risultato ultimo è la degradazione dello stato e l'immobilismo politico. Anche qui come nel caso dei partiti, non v'è scelta effettiva, ma solo apparenza di scelta: perchè sopprimere del tutto quelli che abbiamo chiamato i corpi intermedi o, per meglio dire, stabilire su essi un controllo assoluto e continuo, sarebbe un rimedio peggiore del male. Si ucciderebber.o a questo modo alcuni dei più efficaci anticorpi dei germi del totalitarismo e per evitare la Scilla della frammentazione feudale si cadrebbe nella Cariddi .dello stato assolutistico: e conviene aggiungere di uno stato assolutistico quale può essere quello del nostro secolo, di cui il Reich hitleriano e il cosiddetto stato socialista russo ci hanno dato esempi eloquenti, e nei confronti ·del quale la Francia di Luigi XIV appare quasi un paese di sogno. Non resta da compiere, dunque, ·che unsopera di restaurazione che restituisca alla società politica quel primato che essa è venuta perdendo e che insieme spe'lzi l'involuzione che si è verificata nella società civile. Ed è a questo punto che il discorso diventa particolarmente difficile: poichè è evidente che un programma dèl genere non può esaurirsi, come qualcuno ha pur tendenza a f2re, nella semplice richiesta .di una legislazione anti-monopolistica. Una siffatta legislazione non è una panacea che [29] Bibliotecaginobianco
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