to di fantasia necessario per affrontare il problema da tutte le parti e per prevedere le incidenze possibili. E' questa un'opera comune a cui sono chiamati non solo politici e giuristi, ma anche scienziati della politica e sociologi: poich'è questo almeno dovrebbe essere chiaro, che se, cioè, ci si limitasse ancora una volta ad interventi che traducesser•o in termini legislativi un equilibrio esistente, si sarebbe perduta una eccellente occasione. Ciò che interessa sopratutto è, in effetti, non soltanto ,di assortire gli interventi di una serie di contrappesi e di correttivi (che pure è di primaria importanza, quanto di prevedere i nuovi equilibri che la dinamica dei corpi sociali e gli interventi legislativi medesimi, che dovrebbero agevolarla e potenziarla, creeranno. Bisogna evitare, insomma, di giungere ad una legge del tipo di quella sulla propaganda murale in tempi di elezione (una legge ·che pure l1a reso ottimi servigi), la quale è venuta troppo tardi . . . ' . ' . e soprattutto 1p.un momento 1n cui v era g1a 1n potenza un mutamento nelle tecniche di propaganda, r:nutamento che le disposizioni in questione hanno finito con l'accelerare, lasciand.o, tuttavia, fuori di ogni possibilità di controllo le nuove iniziative e frustrando così, almeno in parte, l'intenzione del legislatore, che era anche, se non sopratutto, di rendere uguali le posizioni di partenza d~i vari partiti, quali che fossero le loro possibilità finanziarie. Solo tenendo conto delle esigenze che si sono accennate si potrà porre in essere un intervento legislativo che non si limiti ad un regolamento della materia, ma che anche funzioni da acceleratore delle forze positive del sistema. Parimenti agevole ,da individuare ma assai più difficile da risolvere è l'altra difficoltà di fondo, che abbiamo sommariamente accennato come una contraddizione o contrasto tra società politica e società civile, ma che deve essere ulteriormente chiarita. La premessa di tale chiarificazione è tutta contenuta nella semplice .osservazione che uno dei dati fondamentali della società contemporanea è la moltipliazione delle fonti di potere. Si è già altre volte ricordato, prorJrio discorrendo di tali problemi (cfr. Nord e Sud, n. 42, maggio 19S8, pp. 8-16), la frase famosa di un teorico francese del Seicento: « la sovranità è indivisibile come il punto in geometria »: quell'espressione era, per così dire, la traduzione in termini di dottrina delle conclusioni di un lungo processo politico, dell'emergere dello stato di tipo moderno dalla polverizzazione feudale. Oggi si potrebbe dire parad,ossalmente che un tale principio non e più vero, che siamo [28] Bibliotecaginobianco .
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