Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

un accrescimento delle competenze attribuite alla Corte Costituzionale: ed a11che qui non mi paiono giustificate le perplessità di coloro che vorrebbero concedersi il beneficio del tempo e preferirebbero lasciar le cose come stanno. La Corte Costituzionale - si argomenta - è ad un momento alquanto delicato della sua vita: essa ha funzionato ,bene nei primi anni, ma ad accrescere le sue competenze c'è il rischio di tramutarla in campo di una battaglia politica e quindi di snaturarla. Pure, se si guarda al precedente più illustre, alla Corte Suprema americana ed alle sue vicende, si inten-de subito come la prudenza sia eccessiva: i primi decenni . di vita di questa furono tempestosissimi ed in un periodo in cui la lotta politica era assai più rozza; nè è un mistero la fortissima avversione che nutrirono Jefferson e altri presidenti del suo partito pel federalista Chief Justice Marshall; ed è noto, finalmente, che numerosissime volte nella sua storia la Corte Suprema degli Stati Uniti s'è trovata al centro di dispute violentissime e che s'è è.ato il caso addirittura di ,campagne elettorali combattute intorno a sue decisioni. Tuttavia essa ha superate le crisi ed è risultata un'istituzione eccellente: e qui verrebbe voglia di aggiungere cl1e ciò è capitato non malgrado quei fitti contrasti politici, ma proprio a causa di essi. Grazie a quell~ polemiche, infatti, la .Corte Suprema ha finito con l'incidere sulla vita politica del paese assai più profondamente che se fosse stata un tribunale timidamente sottratto alle questioni più gravi ed è potuto diventare una nota fondamentale del paesaggio politico-istituzionale americano. Nè vale obiettare che data la diversità del reclutamento tra la Corte americana e quella italiana, il ricorso all' esperienza statunitense non ha valore: che anzi proprio un simile argomento e le maggiori garanzie che offre il sistema di reclutamento italiano dovrebbero far diminuire le preoccupazioni di coloro che temono un'eccessiva politicizzazione. A noi sembra che in una qualsiasi revisione istituzionale non si possa prescindere dalPaccrescimento delle responsabilità della Corte: sarebbe vano aver creato questo prezioso meccanismo equilibratore, se poi ci si rifiutasse di servirsene e lo si rinchiudesse in una serra per timore -di deteriorarlo. La prima di quelle che ci sono parse le due difficoltà fondamentali che minacciano la stabilità e lo sviluppo .delle istituzioni democratiche italiane non appare, dunque, insolubile: basta affrontarla con un minimo di çoraggio, mettendo via le perplessità paralizzanti, mostran·do quel ta,n-- [27] Bibliotecaginobianco

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