Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

le « primarie >> hanno potentemente contribuito a frenare il dominio del.. le << machines >>: prima dell'adozione di tale sistema, assai maggiore, schiacciante era il peso ,dell'ossificazione burocratica in partiti pure tanto più mobili (e se non altro costretti ad uniformarsi ai contrasti di interesse tra i singoli stati e le singole << sezioni » del paese) di quelli italiani, come i partiti statunitensi. Certo chi s'attendeva il miracolo è stato deluso e può essere indotto a dire che il risultato non è stato enorme: ma noi sappiamo che anche il regime democratico non è la città felice, e non è certo possibile misurare sulle utopie i risultati di un intervento legislativo. Quanto mai discutibile, poi, diventa l'atteggiamento che qui si è preso criticamente in esame quando trascorre fino ad operare argomenti del tipo di quelli adoperati, ad esempio, da Paolo Barile: « se si pensa di imporre la pubblicità dei bilanci, si dice una cosa lecita ma di una ingenuità incredibile, dato che in Italia esistono mille modi per falsificare i bilanci; e non si vede perchè questa nobile attività dovrebbe restare riservata alle sole società commerciali ». Il fatto è che sulla base di simili ragionamenti non vi sarebbe mai stata neppure la pubblicità dei bilanci delle società commerciali e, perchè no?, neppure il controllo parlamentare del bilancio dello stato! Posto, dunque, che i partiti sono una funzione ineliminabile di uno stato democratico, mi sembra necessaria una legislazione che riconosca tale funzione e insieme la regoli, che garantisca a tutti i livelli possibili la democraticità dei partiti medesimi e insieme il loro dinamismo interno, che regoli la questione degli apparati e quella delle spese e dei finanziamenti. Naturalmente sarebbe ingenuo pensare che un simile intervento legislativo sia sufficiente da solo a riparare al vuoto che s'è venuto a creare nei meccanismi istituzionali italiani, come sarebbe astratto pensare che si possa giungere ad una regolamentazione dei partiti politici che non renda necessario un aggiustamento di tutto l'ordinamento costituzionale. E' evidente, cioè, che un qualsiasi progetto del genere non può prescindere, ad esempio, da un tentativo di revitalizzazione dell'istituto parlamentare, o da un aumento ,delle competenze attribuite alla Corte Costituzionale. Non basta regolare 1 partiti per fermare la fuga del potere dal parlamento verso i partiti medesimi (o verso l'esecutivo), ma occorre agire allo stesso tempo anche per altra via. E' ovvio insomma che non si restaura l'autorità dell'assemblea degli eletti del popolo solo garantendo la [25] Bibliotecaginobianco

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