logico che porta le società al limite delle rotture rivoluzionarie. Il rapporto di queste monadi tra loro e quello di ciascuna di esse con gli istituti tradizionali dello stato, l'involuzione che si verifica in ognuna, deteriorano i meccanismi istituzionali e rendono asfittica l'atmosfera politica; le difficoltà non si sommano ma si moltiplicano, e la fisionomia dello stato medesimo subisce una deformazione grottesca ed impressionante: i partiti da istituti della vita democratica si trasformano in elementi di accelerazione dei mali propri ,della democrazia. Innanzi a tutto ciò non vi è scelta: i partiti non si possono sopprimere poichè il rimedio sarebb~ peggiore del male; si deve, dunque, accettarli come istituti della vita democratica e regolarli come tali. Come è noto, tra gli studiosi di diritto costituzionale è in corso un vivace ed elevato dibattito sul delicato problema della configurazione dei partiti politici nella Costituzione: ma tale dibattito, importantissimo dal punto di vista del diritto positivo, è irrilevante dal punto di vista nostro. Quel che qui ci preme stabilire non è tanto ciò che dice la Carta Costituzionale, ma ciò che sembra desiderabile che essa dica o debba dire: è evidente che nel momento in cui si raggiungesse un accordo sulla necessità dell'istituzionalizzazione dei partiti politici, si potrebbe iniziare una procedura di revisione costituzionale per colmare le lacune eventuali della nostra Costituzione. La questione che 5Ì presenta in questa sede non è, dunque, tecnica, di accertamento della volontà dei costituenti e della lettera e dello spirito delle norme costituzionali (che sarebbe una questione sulla quale non abbiamo nessuna competenza per intervenire), ma è di natura strettamente politica. Una volta constatata l'evoluzione della società politica contemporanea e una volta constatato che ai pregi del regime attuale si accompagnano delle possibilità di degenerazioni, si tratta di vedere se non convenga tentare di evitare queste degenerazioni con una apposita legislazione, o se non sia preferibile che le cose continuino per il corso attuale con la speranza che l'org~nismo produca spontaneamente ,degli anticorpi che neutralizzino i germi di degenerazione. Posto il problema in questi termini parrebbe che non vi dovessero essere dubbi sulla risposta: e tuttavia i dubbi esistono e molti che hanno studiato il problema sono perplessi o addirittura negano l'opportunità di una istituzionalizzazione dei partiti. Lasciamo pure da parte l'argomento ,toricistico - di uno storicismo male inteso e male applicato - contro la (21] Bibliotecaginobianco
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