Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

fastidio cosiffatte manifestazioni di inquietudini, e di rinviare gli inquieti a meditare serenamente sui problemi, onde assortire la generica e sommaria condanna di proposte concrete. Parimenti, quando si parla di una inferiorità innata del popolo italiano, si pone il discorso in termini assolutamente inaccettabili e che, per di più celano nelle loro pieghe un'insidia reazionaria non discernibile a prima vista, ma non per questo meno sicura. E, finalmente, quando si accenna ad una crisi morale, ad un conformismo paralizzante, che sarebbe prodotto, o anche solo accelerato, dall'istinto corruttore che animerebbe questo o quel partito politico, quando si accenna ad una malattia dell'animo e del costume che avrebbe già spento ogni freno inibitorio ed avvierebbe· il paese verso il regime, si fa una diagnosi così impressionante e grave, che veramente non s'intende come la scrupolosa restaurazione del sistema dei contrappesi istituzionali possa bastare a restituire all'ammalata la salute. Una semplice vernice di costituzionalismo non dovrebbe essere sufficiente a dare qualche luminosità al quadro tutto color perso in cui consiste la diagnosi: poichè l'esperienza del passato ammonisce che quando si è in simili condizioni di atassia morale, di corruzione politica e di profondo -disagio sociale, si è alla vigi- · lia di rivoluzioni decisive. Non dico ciò per il gusto di rilevare una contrad,dizione, ma solo perchè in queste cose nulla come la sproporzione tra la diagnosi ed i rimedi può essere fuorviante dall'esatta intelligenza dei problemi, e quindi dalla loro soluzione. Bisogna, ·dunque, restituire alle cose le loro esatte proporzioni senza concedere nulla al desiderio dell'innovazione per l'innovazione, alla tentazione di veder crisi morali dappertutto, alle previsioni apocalittiche; bisogna sforzarsi di veder con chiarezza e rigore quali sono i mali di cui soffre effettivamente la democrazia italiana, quali sono le cause più plausibili e quali i rimedi; e bisogna, soprattutto, sforzarsi di essere il più possibile aderenti ad una impostazione politico-istituzionale. Quali sono, dunque, questi mali che così volentieri si denunciano? Squilibrio tra potere esecutivo e potere legislativo; inefficienza del Parlamento, interferenza d_ellapolitica nell'amministrazione e dell'amministrazione nella politica, degradazione degli organì dello Stato ad organi di partito, prepotere di occulte influenze, sfrenata libidine -d{potere dei monopoli privati o di quelli pubblici, partitocrazia, governo degli apparati, inadeguatezza degli attuali sistemi elettorali ...: abbiamo messo un pò alla rinfusa l'uno accan- [17] Bibliotecaginobianco

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